le. Luce che chiama alla collaborazione, all’armonia, alla elevazione, al lavoro concorde e progressivo, e che è l’antitesi del bieco e violento militarismo, oppressore di libertà e spregiatore di giustizia, volto soltanto alle sue mire di oppressione e di sopraffazione.
  Il popolo croato non può tardare a riprendere la sua missione di popolo cattolico ed europeo.
  E se l’Italia potrà un giorno considerarlo associato, insieme agli altri popoli rivieraschi, alla difesa dell’Adriatico, non soltanto
lo	avrà chiamato a quelle gloriose tradizioni che abbiamo altrove ricordato, ma darà, colla pace adriatica, un grande contributo a quella unione europea che soltanto il concetto politico e la saggezza di Roma — rifiorita e rinvigorita nella possente concezione mussoliniana — potrà assicurare all’Europa.
  E se i legami politici si accorderanno con opportune unioni doganali la pace adriatica potrà dare anche un vigoroso elemento, per ricuperare, dopo l’attuale travaglio economico, le vie di una sicura, operosa prosperità.
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