S. GIOVANNI BATTISTA DI MURANO. 577 * Amai (1) et celli bisogni pubblici sono » Zuanne fatto Vescovo di Castello per li » stati mandati ambasciadori a diversi prin- » saoi buoni portamenti, et fu da Urbano » cipi, e principalmente in Toscana a’Lue- » VI latto Cardinale (2). Questi fabricorno la » chesi, Pisani, Fiorentini. Di questa ne fu (1) Gli Amadi avevan case dominicali, ossia di loro stazio, in tre luoghi, per Io meno, di Venezia. Una di esse era dietro la Chiesa di S. Maria della Consolazione della la Fava, la cui chiesa, come vedremo, Iti (ondata dagli Amadi, e probabilmente una delle attuali corti o de’Licini, o de'. Rubbi era nel secolo XV delta degli Amai. — Allro palazzo avevano di faccia la Chiesa di S. Maria de’Miracoli, da essi pure fabbricata; e quella che oggidì chiamasi Corte delle Mimeghe, era già in quel secolo delta degli Amai. Questa Corte sul bell’ arco d’ingresso ha tuttora scolpito lo stemma loro, cioè tre monticeli! con un uccello sopra il più allo ; e tale stemma è pure sull’ anello del pozzo, scultura del seco- lo XIV-XV, che slà nella corle stessa passato il soltoportioo. Quesl’arco vedesi intagliato a p. 142 della Guida di Venezia delli chiariss. Marchese Cav. Selvatico, e Dottore Lazari, ove si fa menzione del leggiadro puteale. — Un terzo luogo di abitazione era sulla fondamenta de’ Tolenlini a fianco la Chiesa, ed ivi è la Corte dei Amai, e un sottoportico di questo nome. Ma poco prima del 4820 il sotloporlico e tutta quella isolella di case vicine venne in parte demolita, e in parte ridotta in altra forma, alli num. rossi 200. 201 202. 203. Noterò bensì di aver letto ne’ manoscritti Sasso e Curii, che sul muro del sottoporlo degli Amai era il seguente storico-sacro epitaffio, Praesvl solemni portahs myste-R1A POMPA I HlC STETIT HIC CllRISTVM TEXIT AB 1MB RE LOCVS | FLECTE GENV QU1CVNQVE GRA-DVS IIAC DIR1GIS, ATQVE | SlC AGITO VT PRAESEKS NVMEH IjXESSE PVTES. ( Quando sia ciò accaduto non mi consta, ma certamente prima del 1740-1750, ch’è la media epoca a cui ghigne il Codice Sasso il quale parecchie venele epigrafi conserva, e che ho già altrove in quest’ Opera rammentato. (2). E’ assai dubbio che Giovanni Amadio o Amadi sia stalo vescovo di Venezia, e poscia Cardinale. I critici moderni il credono confuso con Giovanni de’ Piacentini parmigiano, che fu vescovo di Castello nel 4 576, e Cardinale nel 4 585, e che può essersi chiamato coi due nomi Giovanni Amadio. Vedi Flaminio Cornaro (Eccl. Ven. T. XIII. 45. 46J e il chiariss. ab. Giuseppe Cappelletti ( Chiese d’Italia. Voi. IX. 227. ) L’Illusile doge Marco Foscarini a p. 42. nota 109 della Letteratura, allegando le privale memorie di questa Cronaca, e le parole di Pietro Giustiniano nostro storico, nel silenzio di tutti coloro che le vite de’ Pontefici scrissero e trattarono ex professo delle promozioni de’ Cardinali, dubita circa la verità del fallo del Cardinalato che diccsi conferito a Giovanni A-madi. E questa incertezza e confusione potrebbe essere nata dall’ avere gli antichi scrittori omesso il cognome, e detto soltanto : Ioannes archiepiscopus Corphiensis Cardinalis tilulo Sanetae Sabinae. Il Cardella però dice Giovami Amadeo Veneziano, lasciando quindi incerto se Amadeo sia nome o cognome, e omettendo il cognome Piacentini. Comunque sia di ciò, io tengo nel Codice num. 1098 a p. 4 47, in copia del secolo XVI il diploma di Conte conceduto a Giovanni Amadi ed eredi dall’Imperatore Carlo IV; Comincia : In nomine Sanetae et Individuae Trinitatis feliciler Amen. CAROLVS Romano-rtim sempre Augustus et Boemiae Rex. Nobili Ioanni AMADI olim francisci lilio, civi ve-uetiarum, sacri laleranensis Palalii corniti suo et imperii sacri fideli conciliano suo dilecto gratiam et omne bonum. Licet ad quorumliber noslros fidelium ... le Ioanntm tuosque jilios, Franciscuui et Amatimi et alios tam natos quarn nascituro* ec. vengono creali conti Palatini, annessivi lutti i soliti privilegi di crear dottori, cavalieri, nolai, legittimar bastardi ec. . . . . Signum Serenissimi Principis et D. D. CAROLI. UH. Ro. Imperaloris . . . Testes . . Datum Pragae, anno domini millesimo trecentesimo sexagesimo teitio, prima indi-ctione, terlio cal. mensisiunii regnorum nostrorum anno decimoseptimo, imperii \ero oclavo.ee. Non garantisco della verità di tale diploma. Egli è certo che dagli Alberi della famiglia apparisce Giovanni il Cardinale, essere slato padre di Francesco e di Amalo e di Davide creduto anch’egli Cardinale, di cui nella nota seguente num. 25.