S. ANDREA DE ZIRADA. 18. « Notizie ¡storiche sulla Vita della « R. Giuliana Collalto dell’Ordine di S. Be-a ncdetto fondatrice e Badessa dell’insigne » Monastero de’SS. Biagio e Cataldo di Ve- li nezia, raccolte da un suo divoto: dedicate » a Sua Eccellenza il signor Fulvio Antonio » Conte di Collalto, S. Salvatore ec. » Venezia. 1756. in 4. all’ Insegna dell'Europa, figurato. Adoprossi molto il Cornaro nella Causa della conferma del culto della B. Giuliana di Collalto, già Dama Veneziana, indi Badessa ¡11 S. Biagio della Giudecca, ove si venerava il corpo, il quale ora sta nella Chiesa di Santa Eufemia. Flaminio era procuratore del Monastero, e potè esaminare tutti i documenti che alla Beata appartenevano. Ne fece ampia raccolta, e ben disposti spedilli colle sue osservazioni al cavaliere Pierandrea Cappello ambasciadore per la Repubblica appo la Santa Sede, e per l’istanze di questo, e della consorte sua donna Lio-nora nata Contessa di Collalto, ottenne la conferma dell’antico culto, e la concessione dell’Officio proprio della Beata Giuliana. Pertanto si solennizzò con gran pompa un triduo dalle Monache di S. Biagio nel 1756 e in questa occasione il Cornaro ( nascondendo il proprio nome) scrisse separatamente le dette Notizie e fece dedicare l’opera al suenunciato Conte Fulvio Antonio dal prete Giuseppe Trojan il quale era domestico copista del Cornaro, e che è soscritto a stampa in quella dedicatoria. Due anni indietro, cioè del 1754 per le stampe di Bonifacio Fiezzeri si sono vedute otto pagine in S.vo col titolo; Compendio della Fita della B. Giuliana Collallo deW Ordine di S. Benedetto fondatrice, e prima abbadessa del Monastero de’SS. Biaggio e Cataldo della Giudecca di Fenesia. — Non apparisce nome di autore. 19. a Venezia favorita da Maria. Rela-» zione delle Imagini Miracolose di Maria » conservate in Venezia. » Padova 1758. Nella stamperia del Seminario in 12.° figurato. La dedica è a’/'ieri divoli di Maria. 20. « Notizie ¡storiche della B. V. Maria » del Miracolo venerata in Desenzano Dio-« cesi di Bergamo. » Fenezia presso Simeone Occhi. 1758. in 8.vo. 21. « Apparitionum et celebriorum Ima-» ginum Deiparae Virginis Marne in Civita- » te et Dominio Venetiarum enarrationes » historicae ex Documentis, traditionibus, et » antiquis codicibus Ecclesiarum deprom-» ptae. » Fenetiis ex tijpographia Remondi-niana. 1760. 12. figurato. 22. « Notizie storiche delle Apparizioni » e delle Immagini più celebri di Maria Ver-» gine Santissima nella Città e Dominio di » Venezia tratte da documenti, tradizioni, » e da antichi libri delle Chiese, nelle quali » esse Immagini sono venerale. » In Fcncf zia 1761 presso Antonio Zutla in 12. figurato. Questi quattro libri del senatore Cor-uaro usciti senza nome di lui, altro non fanno che mostrare viemaggiormenle la somma sua devozione verso Maria Vergine, e come il suo cuore mosse la sua penna a celebrarne in questa forma le Iodi. Primo usci il libretto indicalo al num. 19, il quale venne susseguito da quello al num. 20. Questi due eccitarono alla maggior opera descritta al num. 21, nella quale discorre di tutte le Immagini di Maria miracolose, e venerate sì nelle Chiese dello Stato Veneto in Italia, come fuori di essa^ e la scrisse in latino per comodo spezialmente delle nazioni lontane. Egli stesso poi ne fece la traduzione volgare indicata al num. 22, e vi fece delle giunte; dicendo nella prefazione che diedegli esempio l’Opera del V. Guglielmo Gump-penbergh della Compagnia di Gesù, il quale in un ampio Volume raccoglier volle le storie di tutte le prodigiose immagini venerate nel Mondo Cattolico. Sono adornati questi libri del Cornaro di molte immagini di M. Vergine copiate dagli originali e fatte incidere dallo stesso Cornaro. L’edizione italiana non si trova facilmente in commercio, attesa la qualità del libro che fu avidamente ricercato da’devoti. Non è a tacere che avendo un Sacerdote Cappuccino della Provincia di Fenezia stampato nel 1767 per Giulio Trento in Treviso il libro in 4.° intitolato: Raccolta dell’instituzione di varii santuarii ad onore di Maria Fergine SS. nello Stato Feneto, ed essendo accusato di aver copialo dall’Opera consimile del Cornaro, l’autore premise un avvertimento in cui fa vedere la diversità che passa dall’Opera del Cornaro alla sua. Il delto Sacerdote Cappuccino era il padre Adeodato Maria da Fenezia della nobile famiglia Querini. Vedi a p. 813. 814