S. MARTINO DI MURANO. 335 Rogitasti nie Juli perdilecle fili ; ut quid de Liviani Veneti exercitus nuper defuncti du-cis, rebus geslis sentirem, libi coinpendiolo describerem. Ego aulem primo (ut aiunt ) congressu conterritus sum : cum ejusdem nuperrimum et pene inenarrabile facinus descriplurus essem : aliosq. praesenles et fuluros esse scriptores non igno-rem. Tamen ut libi dilectissimo ìtiihi non ab re filio fa eia ni salis, haec pauca suf-farcinata quoad scivi potuiq. zoylo» tamen trepidantia quidein exaravi: Quae cuni Romano siilo perornare non valuerìm; id Romanae velustalis attrainento mihi suf-ficere visum est. Rene ut opto vale. • Idem Hier. G. pr. II Relazione inedita della solenne entrata di Carlo V in Siviglia adi 40 marzo 4526. Vedi Annotazione (461) pag. 259. Dalli Diarii di Marino Sanuto XLI. 256. e seg. Copia di una lettera di Spagna di Zuan Negro Secretano dii Orator data in Sivilia adi 4 5 marzo 4 526 scritta ad Antonio Negro suo Padre e receuta adi 48 mazo. Nara la entrata dii imperator in la ditta Cita. Le ultime mie furono di 23 dii passalo da Toledo per le qual avisai dii partir nostro di quella Cila et venir qui in Si'igiia la presente sono per significarvi conio alli 24 dii passato se partissemo di Toledo et alli 8 dii presente entrassimo in questa Cita di Siviglia per il camino habbiamo auto di mali alogiamenti et patito assai ma laudato a Dio tutti siamo venuti sani il paese da Toledo a qui e assai bello più di quello e da Toledo verso Saragoza et maxime questa Andolosia dove vi sono di bellissimi terreni et assai arbori bene vero che non le parte alcuna in Spagna che sia da paragonare al più tristo locho de Italia la natione e tanto ru-sticha e senza alcuna cortesia che più non si poteva dire siamo noi Italiani mal veduti in ogni locho et li peso tratati questa Cita e assai bella et ha de belle porle le qual con più comodila per altre mie vi significaro solum per la presente vi voglio dinotare la intrata dello Imp.B in questa Cita per contento vostro. Alli X. del instante Cesare intro in quésta Cila di Siviglia dove prima molli zorni inanzi haveva (allo venire la Screma Imperatrice sua Consorte nella qual intrata per ordine dclli regenti della Cita, prima li andarono incontra mollo numero di lautarie con sue bandiere, et tamburi, i quali tutti erano della Cita et lochi circumvicini li quali potevano esser da 2000. fatili con diverse sorle d’arme costoro andorono incoulra sua Maesta fuora della terra cercha una lega et poi entrorono nella Cita avanti di quella li furono anco incontra alcuni Zenoesi mcrcadauli che stanno qui i quali fra lutti Ihoro havevano giltato una colla et ha sunalo ceria summa di danari et vestitesi tutti de una medema livrea la qual de ruboni di veludo violelo fodrati di raso cremezin et li sagij di sotto di raso cremezino sopra belle mule fomite di veludo negro li quali erano 12. et non più quelli di la Cita li andorono incontro circha un miglio fora con gran pompa erano prima 60. tulli vestiti ad