404 S. ANDREA Barbo) di non avere scritto al Barbo per le molte sue cure; professagli amicizia, e lo landa, e lo esorta a coltivare gli studii, a vincere le prave inclinazioni, c smorzare gl’ inutili desiderii. Lo invita poi a Firenze. — Un’altra lettera nel Codice stesso a p. 405 tergo vi è : Isotae Nogarolae ad Nicolaum Jtarbum. Comincia : Etsi suepenumero decre-veram ad te aliquid scribere .... Finisce. Dum spiritus hos recjet artus. Vale et in augenda virtute te ipsum vince. Ex Venetiis (senz’anno). È in elogio del Barbo e cogli esempli degli antichi conferma essere verissimo il detto di Cicerone: Eos etiam quos mmquam vidimus, propter virtutem et pro-biiatem amamus. Dal che si rileva che Isotta non aveva mai veduto il Barbo. — Del nostro Barbo fecero menzione, fra gli altri, il Iflajfei ( Verona illustrata Parte II. Lib. III. p. 97. ) il Foscarini ( Letteratura Venez. p. 50 nota 434: pag. 243 nota 53.), lo Zeno (Vossiane I. 489. 495.) V Agostini (Scrittori Ven. I. 448. 215. II. 45. 430), e dietro la scorta di quegli autori il Mazzu-chclli (Scrittori Hai. II. 319). Ciò nondimeno, come potrebbe vedersi dal confronto che se ne amasse di fare, bo aggiunto qualche interessante notizia a chi mi precedette. Ma nessuno di essi stimò necessario di indagare di chi fosse figliuolo Nicolò Barbo di cui si parla; e mi pare che essendo vissuti contemporanei in quel secolo XV almeno cinque Nicolò Barbo, non fosse inutile l’indagine. In falli eravi Nicolò f. di Pietro q. Nicolò. — Nicolò f. di Giovanni q. Nicolò. — Nicolò f. di Andrea q. Zuanne. — Nicolò f. di Andrea q. Nicolò — Nicolò figlio di Francesco q. Pantaleon. — Nicolò f. di Paolo e che fu padre del pontefice Paolo II. — Ora, visto che il nostro Nicolò Barbo scriveva a Francesco Barbaro da Ferrara nel gennajo 4451 ; visto che a Ferrara trovavasi anche nel 4453, come dalla Diatriba praeliminaris ad episiolas Francisci Barbari p. LXX. LXXI ov’è detto del Barbo: Qui Ferrariae Vene-torum nomine Vice-Domini munns gerebat; visto che Francesco Filelfo scriveva a Pier Tommasi in quello stesso anno 4451 ricordando il Barbo come Ferrariae proconsulem (Epistol. Philelphi edit. 4502 fol. Lib. nonus. p. 61.); visto finalmente risultare dal Libro Reggimenti (pag. 408 tergo) che Nicolò Bar- DE ZIRADA. bo fu de Pietro del 4450 era Visdomino a Ferrara, conchiudo che il nostro Nicolò Barbo Doilore era figliuolo di Pietro Cavaliere, da San Lio ( Leone ) q. Nicolò, e di Chiara Bocho ( non Cocco, come in alcune copie di Genealogie malamente si legge ) figliuola di Leonardo Bocho di antica Veneziana cittadinesca famiglia la quale Chiara, come dall’originale Libro Nozze di Marco Barbaro, s’era sposata nel 4412 a Pietro. Il nostro Nicolò fu approvato per l’ingresso nel Maggior Consiglio del 1433; fu del 1448 Ambasciadore a5 Conti di Segna per rappacificarli insieme, siccome è notato nelle Genealogie dello stesso Marco Barbaro; e si era ammogliato nel 1453 con donna Pellegrina Franceschi di Tommaso ( Nozze suddette). Ignorasi il tempo della sua morte. 5. Barbo. Sta nelle nostre librerie in più esemplari una Cronaca Veneziana intitolata BARBA, non so se dall’autore o dal possessore. lo ne tengo due esemplari del secolo XVI, a’codici numero CCXCI, e CCXCI1I, con varietà ambedue. Il primo, cioè il num. CCXCI in gran folio, comincia; Principio et horigine de la creation delli Doxi: Avendo con diversi modi e.l populo ampliato le città et luoghi li qual erano alquante cioè Era-cliana .....Finisce coi capitoli dati da Car- lo V. imperadore al tempo delle trattativi: per la riduzione del Concilio di Trento sono XXV11, e cominciano: p.° se debia chreder ali 7 comandamenti.... Finisce: mediatiti li qualli anchora opera de molle gracie miracoli in la gente intera. Segue una nota di tutti gli Officii e Reggimenti che sono'in Venetia. Il Codice è di carte 212 cominciando dalla pag. 31 perchè vi si premettono le Casade, conT è il solito di quasi tutte le Cronache Veneziane. L’Opera comincia dall’ anno 687-97 fino al 1545. Essa principia dalla serie de’Dogi con succinte notizie relative al loro reggimento, oltre alcune indicazioni tli epoche spettanti alla Storia Universale, la qual serie continua fino a Pietro Landò in* elusive, e si nota l’elezione di Francesco Donado di cui si registrano alcune cose lino al 1549. A p. 62 comincia di nuovo la serie de'Dogi ma copiosissima di avvenimenti, e s’intitola: Notation di tutti li successi fatti in tempo delli dosi del stado Ventilano co-