S. MARTINO DI MURANO. 545 ierno affetto, che noi li portamo : poi procurnrete di havcr uno idoneo et presto passaggio, cuin el qual ¡11 diligenza vi habbiate a conferir in Spagna per ritrovarvi alia Corte della Ces. el Calli. Maesta. Alla qual iuucli, et impetrata audien-lia, dappoi appresentate le litere noslre Credential, eum ogni larga et reverente forma di parole farete accomodalo officio di reccomundotionc in nome della Signoria nostra : et premesse quelle parole che a voi pareranno opportune ir. excusa-tione della dimora del andar vostro a quella legatione per le cause intervenute si da mare come da terra, che vi hanno già molli mesi impediti, et ritardati sul camino a non haver possulo ¡umici far quanto da noi era desiderato in rallegrarvi della expuisione de Francesi de Italia seguita al principio del anno preterito : sub-jungerelc alla Ces. Maesta Sua imi esser sta- ben contanti della demora vostra, poi che al Signor Idio noslro è piaciuto che cum uno mulliplicato et grandemente accresciuto gaudio noslro per una sì felice et gloriosa victoria, che lo excreilo di quella ha oblenuto contivi quello del Re Christianissimo cuin la caplura della persona sua Voi vi apresentiate alla Ces. et Catholica Maesta Sua : et perho sì per il primo felice successo, come elioni per questa ultima fausta et sempre memoranda victoria cum lei noslro nomine -vi rallegrarete cum quella efficace, affectuosa, et larga forma di parole che a voi maggior sara possibile, siccome ricerca la perpetua observanlia nostra verso lei : el la confederalion, che habbiamo cum Sua Cesarea et Catholica Maesta, de modo, che lassiate bene impresso nella mente sua quanto vi predicemo ; suggiongendoli, che havendo il nostro signor Idio concessa alla Cesarea et Catholica Maesla Sua una sì rara et ccleLranda victoria, non polemo, se non grandemente sperar, clic da quella sii per succeder una longa quiete et tranquillità della chrisliaua republica, et parimente deila Italia, sicoine sapemo esser sta sempre il desiderio, et objecto della imperiai Maesta Sua per la singular sua et ingenita bontà, et religione cum immorlal nome, et sempiterna gloria de quella : et quanto nella oralione vostra sarete in ciò più diffuso et exuberante, tanto maggiormente satisfarei.) al desiderio nostro. Fornito questo officio andatele a vi-silatiou del Magnifico Gran Cancellici1, et di quelli altri primarii Signori^ che vi parerà esser al proposilo, rallegrandovi parimenti cum ciascuno di loro delli prosperi et felici successi della Cesarea et Catholica Maesta : et rendendoli gralie dello amor, che ne pollano: et confirmandoli in quello cum altestatione de reciproca corrispon-ùentia dal canto nostro. Et perche potria esser che 0 per la Cesarea et Catholica Maesta overo per qualche uno de quelli Signori vi lusse fatta qualche parola in materia, che lo exercito nostro non se sii ritrovalo a questa vicljria, perho ne e parso mandarvi a queste nostre inserti li cxempli de quanto in tale proposito habbiamo risposto alli Oratori della Cesarea Maesla Sua apresso noi residenti, acciocché essendovene parlato, et non altramente possiate responder in justificalion delle parte nostre: (1) anchorchè habbiamo copiosamente inanci che hora scritto al Ora-tor nostro Coniarmi processor vostro : quale ne persuadiamo haverà pienamente satisfallo al bisogno: et acciò possiate haver compila inslructione delie cose de quella Corle, et de tulio quello, che è necessario^ lo intendiate per beneficio delle cose (1) Nel predetto Registro c. io1;. t.° 108. 110. t.° 9 dicembre e 10 gennajo i5a4 (cioè i5ao) sono le Risposte date Oratoribus Caesaveo et Mediolanensi, dalle quali rilevasi il motivo per cui la Signoria non credette di unire l’esercito suo a qu'-Uo dell" imperadorc riella impresa di Pavia; e fu per due riflessioni. La prima clic essendo colà assai potenti i francesi, e animati dalla presenza del Re, se la Signoria unisse le genti sue alle Cesaree per soccorrer Pavia o per far voltar Milano, i francesi le sfor-zerrebbero indubitatamente o a far giornata con espone lo Stato Veneto, anzi tutta Italia , a manifesto pericolo, o a ritirarsi con la total rovina della impresa. La seconda, che per la pace conclusa tra il re wistianissimo e il papa, riservando luogo onoratissimo alla Cesarea Maestà, al Re d’ Inghilterra, a Ferdinando, e alla Signoria, e ad altri principi, per 1’ oggetto della pace, non avrebbe potuto la Signoria stessa far uscire le sue genti in campagna con manifesto segno di volere nutrire la guerra, salvo in oj-fe*a ed odio di Sua Santità. Vedi anche il Paruta (Lib. V. p. 3^8.).