-347- Riporto una descrizione della battaglia fatta dall'anonimo Capitano imbarcato sulla nave del Capitano Estraordinario ve­ . . nezlano. « Abbiamo fatto tre ferocissimi . combattimenti nelle ac­(( que di Pagania, il primo col sopravento il giorno 20 luglio, .« nel quale si poteva sperare qualche segnalato vantaggio « quando tutti avessero assecondato l'azione e fatto il proprio .« debito, ma sette furono le navi che combatterono con de­« terminata costanza superiore per il divino aiuto all'opposi­.« zioni le più gagliarde che potessero fare i nimici (fig. 68). (( Gareggiarono tra queste il Grande A lessandro primo {( mattalò montato dall'Ecc.mo Dolfin, Madonna dell' Arse­« naie del Vendramin che seguiva, S. Gaetano di Barbarigo .(( Balbi, Costanza di Francesco Pesaro, il S. Francesco del « Balbi e Colomba d'Oro del Bonlini che fecero meraviglie. « Sopraggiunsero poi la Madonna della Salute montata dal­ .« l'Ecc.mo Diedo e la Gloria Veneta del Fini. « T erminò il combattimento a mezz'ora di notte con la « perdita del vento per essere state le predette navi rovinate « nei servizi ed in conseguenza incapaci a poterlo più soste­« nere per l'incuria degli altri che ci seguivano in distanza « con perfetta salute)) (1). La mattina del giorno 21 la Rotta veneziana si trovava -sotto Pagania e quella turca a Capo Matapan. La Divisione Correr durante la notte si era allontanata dalla costa dirigendo verso Cerigo. Sul far del giorno, accortosi il Correr d'essersi allontanato dal Capitano Straordinario, ritornò verso la co­-sta per operare il congiungimento col resto della Rotta (fi­gure 69-70). Nel pomeriggio, messosi l'imbatto da maestro, la Rotta ( l) In una relazione del Capitano Ordinario Correr. che comandava la coda del­1a formazione veneziana. riportata nei manoscritti di Jacopo Nani VoI. Il pago 251 è detto: che effettivamente IO navi non poterono partecipare al combattimento ·del giorno 20 e « questo per colpa dei Capitani che non vogliono essere attenti a «ben serrarsi con la nave che li precede. La (Rotta) ottomana (era) ben stretta c così che quando la testa della veneta si pose all'orza per battersi colla testa ne­«mica. la coda di questa si trovò al corpo di battaglia della nostra e l'altra metà .. della nostra restò senza nemico sul fianco.