S. STEFANO DI MVRANO. 465 di Senato undici detto, e del Maggior Consiglio 19 detto ammessi alla nobiltà. Essa però da molti anni è estinta. Ma i MORELLI ricordati in queste epigrafi erano bensì ¡¡tiranesi ma non della classe nobile Veneta. 9 . MCCCCLIIII. | IN TENPO DE S ANTONIO | DE MOZETO DE S BOR | TOLAMIO DE ZOBZI. Sul campanile esteriormente vidi questa piccola pietra in quattro linee. Fu poscia trasportata nel Seminario Patriarcale, ed è. registrata dal Moschini a p. 72 della Chiesa e Seminario della Salute (Venezia. -1842. 8). Se non che nella stampa si legge per errore DEMAZETO, anziché DEMOZETO. Dalle memorie ms. del Fanello sappiamo che questa Torre nel 1681 tu riparata dalla minacciata rovina nella forma quasi presente ( cioè del 4788) colla spesa di più di 500 ducati, la qual somma fu ricavala dalla carità de’ fedeli. Quella lapide ci conserva l’epoca della rifabbrica o ristauro del Campanile 4454. 40. MCCLXIX. SEP. DE S MICIIIELE AMADI FRANCA PER LV E PER 1 SOI IIEREDL Dal Pallerò, e dal Moschiui a p. 47 della Guida, il quale la riporta in una nota. Ma c’ e dilfirenza, poiché il Moscbini I’ ha quale io qui l’ho trascritta; ma il Palicio 1 ha così; SEPOLTVRA DE SIER MICHIEL AMADEI FRANCA PER LVI E PER LI SVOI IIEREDl AN. 1263; quindi c’è diversità e di cognome e di anno. Ma intorno a questa epigrafe e alla famiglia AMADI vcggasi quanto ho scritto nella illustrazione della lapide num. 3. della Chiesa e Confraternita di San Gio. Battista di Murano, 44, CECILIA F1LIA Q. CLAR. VIRI N. DNI SV-PERANTIO AC RELICTA Q. D. NICOLAI AB AQVA HOC MONVMENTVM EX PII MARITI VOLVNTATE SIBI SV1SQVE POSTERIS FIERI CVRAVIT. ANNO DOMINI MDCVI1I RALENDIS OCTOBRIS. 11 Paifiero, c il Moscbini a p. 49 ci conservano questa iscrizione. Ma il Moschini, che copiolla aneli’ egli sopra luogo è più fedele del Pallerò. In fatti il Palfero in cambio dell’anno MDCVI1I, o 1608 , KA-LEND1S OCTOBRIS, lesse 1620. 8 cal aprii. Ma la cosa viene decisa dal Necrologio di Santo Stefano di Murano. Vi ho letto a p. 23 del Libro dal 1606 al 1620: Adi 24 febb. -1608 (cioè 1609 more comuni ) ija-dona Cecilia relitta del q. ms. Nicolò dall'A-equa morse et fu sepulta col capitolo cidi 25 in la sua arca in Cappella grande. Ora se morì nel 1608 ("cioè 1609) non poteva certamente erigere al suo marito Nicolò dal-l’acqua nel 1620 il monumento. E vi sta benissimo il 1608 alle calende di ottobre, mentre il 24 febbraro 1608 a stile veneto è il 4609 a stile comune. Cotesta CECILIA era figliuola di un patrizio SORANZO , ( SVPERANTIO, o in abbreviatura SVPON-SIO, come copiava il Moschini), ma non so qual nome avesse ; a meno che quel DNI non si spiegasse per DOMINICI, ma non trovo negli Alberi di quell’epoca un Domenico Soranzo, sebbene de’ più antichi ce ne sieno stali — DALL’ ACQUA è famiglia che trovasi fra le Muranesi nel catalogo IGOSj c fra gl’individui in esso notali è pur un Nicolò dall' Acqua. E nella epigrafe num. 43 veggiamo un Francesco dall' Acqua eh’ è quello stesso che ha memoria anche in S. Pietro Martire di quest’isola — Un' Osella nel Museo Correr reca il cognome D’ACQUA nel 1690. 42. DiONISII SEGALA IIVIVS ECCLESIAE PLE-BANI SEPVLCRVM. 0BI1T MDCXVIL DIE XVI. 1VNII AETATIS SVAE LXXXV. PLE-BANATVS VERO L1II. ARCANGELI TVBAM