226 S. MARTINO DI MURANO. derni, cioè, se prima che a Pordenone terra del Friuli, fosse stata fondala dall’ Al-viano in Noale terra della Marca Trivigiana. Il Tiraboschi, giusta le osservazioni fattegli dal chiarissimo ab. Giambatista Rossi già Cancelliere vescovile in Trevigi scrive » che dicendosi dal Giovio nell’Elogio del Colta che F Accademia fu fondata » ad Portum Naonis ciò non può intendersi che di Pordenone; e ciò confermasi au-» che dalla impresa che si è sopraindicata. Ma però sapendosi che il Colta uno » degli Accademici mori del 1509; che Pordenone non fu espugnato da’ Veneziani » per o^era dell’Alviano che nel 1513; e clic essi in pjemio a lui ne diedero la » Signoria; perciò l’Accademia non potè esser ivi fondata che dopo la morte del » Colla, e in conseguenza, se questi fu Accademico dell’Alviano, prima che iu Por-» denone deve l’Accademia ayere avuta altra sede, e questa probabilmente fu il » Castello di Noale » ( Lctler. Ital. ediz. Ven. 1824 T. VII Parte I p. 249). Io esaminando i due più antichi, a me noli, cho di tale Accademia parlano, veggo, che il Giovio nell’Elogio del Cotta (a. 1546) dice dell’Alviano: qui musarmi liberalis hospes Academiam in Agro Tavvicino ad Portum Naonem inslituit ; veggo che Marco Guazzo nella sua Cronaca (a. 1553) p. 384 parlando di Giovanni Colta scrive: andò poi a stare con Bartolommeo Orsino Signore di Liviano Capitano de’ Veneliani eh’liavea incominciala un Academia a Noale Castello Trivigiano- et quivi havea chiamalo seco honorala compagnia de Poeti. Ma siccome il Guazzo copiò quasi alla lettera l’articolo del Giovio sul Cotta, cosi io tengo che abbia malamente tradotto Naonem per Noale, credendo forse di correggere il Giovio che disse essere Naone nell’agro Tarvisino, anziché nell’agro Friulano. Il Colta poi non morì nel 1509, ma nel 1510 (Vedi il Morelli nella Prefazione a’ver-si del Colta impressi nel 1802); e il Liviano ebbe iu feudo la Terra di Pordenone dalla Repubblica due anni prima della morte del Colta, cioè del 1508 quando fu aggregato alla Veneta nobiltà ( Vedi fìem.bo Storia Venela II.. 38) (a). Quindi è un altro equivoco quello del Cancelliere Rossi l’aver dello che i’Alviano divenne Signore di Pordenone solo nel 1513 quando espugnò quella terra (che fu veramente nel 1514, non nei 1513). Egli v’era Signore ben sei anni prima, (piando viveva il Colla, e l’Accademia fu in Pordenone istituita vivente il Cotta, che vi faceva [»arte, nel 1509; nò v’è alcun motivo di credere clic prima del 1510 (cioè, prima della morte del Colta) fosse stala istituita in Noale (b). Puossi aggiungere anche l’autorità del suddetto Adamo Fumano o dell’ autore qualsiasi della Vita de1 Fracasloro (a. 1555), che scrivendo diefe: Exorto demum bello (1509) et everso patavino gt/mnasio . . . Livianus venelarum copiarmi imperator, musarum liberalis hospes et ingeniorum censor longe gravissimiis, Iionestissimis accitum (Fracaslorium) condilionibus in Academiam ad Portum Naonem inslilutam in Andreae Naugerii palritii Veneti, et Joì. nnis Collae praecellenlium poelarum conturbernium evocavit. (Vila premessa all’ Opeta Omnia llier. Frac. Vendiis (1574). Vedesì che il Navagero forse più degli altri Accademici faceva stanza iu Pordenone appo il Liviano da cui era salarialo, e cui era compagno nel campo. In effetto il Sanuto (Voi. XXI. 251) (n) Nel libro: Staluia et Privilegia Portus Nionis. Veneliis. Valvascnsis. MDCLXX. 4- a P 121 sl legge: La serenissima republica dà la Città di Pordenone in feudo al signor Bortolo Liviano Governator General, con fisserva de statuii, consuetudini, e Privilegi — Privilegio sive inveftitura dell'III. sig. Barto-lomio Liviano i5o8. die ao iunii in Hogatis. Comincia: Le singolari virtù ec. ec. Veggasi anche il dottore Giandomenico Ciconj nc’ suoi Cenni storici-statistici sulla città di Pordenone inseriti nelle Monografie friulane. Udine 1847 a pag. n a 34- (b) Il p. Domenico Maria federici a p. lai. della Parte Terza della Tipografia Trevigiana del secolo XV. (Venezia Andreola i8o5 4 ) appoggiato alle poesie di Marcello Filosseno dice, che i molti letterati ch’erano di seguilo "del generale Bartolommeo d’Alviano formavano un’Accademia non stabile, n'a ambulante-, quindi combinando quanto ha il Gio?io e quanto scrisse il Rossi e il Cavalier Tiraboschi con-chiude che l'Accademia trovossi e nel Castello d> Noale e in Pordenone. Io ripeto quanto dissi testé; e rifletter d’awantaggio non 1 ¡sultarmi che l'Alviano avesse stanza in Noale; e che sp per oggetti militari fu pure in Noale, non era quello il momento nè di trattenersi in detta Accademia, e molto meno di fondarla colà.