S. -MARTINO DI MURANO. 303 Verona ad Andrea Navagero. Essa è in ntlo di gettare sopra un vaso con Cuoco uno degli esemplari di Marziale, sendovi scritto sul libro MARTIALIS. Da un Iato avvi un altro vaso da cui esce acqua, figurato pel fiumieello che scorre lungo il passeggio di Vanzo, e vi si legge VANTIVS, luogo dallo stesso Navagero, come si è veduto, celebrato iu poesia (nota 9). È facile che 1’Erizzo abbia fatto erigere tale Statua anche iu memoria che un Andrea q. Piero, q. Bortolo Nuvugero morendo nel 1679 lasciò la sua entrala a casa Erizzo, cqme dalla continuazione alle Genealogie di Marco Barbaro. Nè è a tacere che il Senato ordinò che in onore del Navagero fosse formato un busto in marino da essere collocato in Padova sopra sito cospicuo ed illustre. Cotesta notizia ci vien conservata dal Eoscarini a p. 67 del Ragionamento della Letteratura della Nobiltà Veneziana. ( Venezia. Alvi-sopoli 1826. 8.° ;= La statua erettagli nel Prato della Valle è descritta nell’opera: Illustrazione del Prato della Valle oc. Padova 1807 dal nob. Antonio de Neumayr, che tuttora (a. 1855) vive in Venezia ad onore delle lettere e delle Arti. (357) Lettere italiane del Navagero inedite stanno nel Codice Marciano classe X. numero CXLIII, e sono quattro dirette a Giambatista Rainusio. Esse sono in copia, non originali. L’una è iu data 21 dicembre 1510, l'altra 10 maggio 1514, la terza da Padova del 13 geunajo 1515; e l’ultima è pur da Padova del 17 gcnnajo, senz’anno, che pare il 1515. Ne diedi ragguaglio a p. 320 del Volume li. delle Iscrizioni Veneziane. Le pubblico iu line di questo articolo ( Doci'jhento E ). (358) Epistolae latinae. Sono forse perdute. Il Ruscelli afferendosi di pubblicare le pistole latine del Cardinale Gasparo Contarmi, prometteva di unirvi quelle eziandio del Navagero. Infatti il Ruscelli nel lllodo di comporre veni nella lingua italiana. (Venezia 1559 8.°) dice che queste e altre lettere latine del Cardinal Bessarione, del Cardinal Sadolelo, di Marcantonio Michele, e di molli altri sono già tutte in man mia e ne ho fatto dono all’ eccellente M. Pietro Uno aumici di Arezzo il quale in un volume solo o in due le farà uscire in luce — Anche Agostino Valiero a p. 31 dell’Opuscoio De legalionc ad Carolimi IX. ricorda le lettere (non si sa se latine o italiane ) agli amici e domestici scritte dal Navagero (Vencliis. Merlo 1857 ). Una Lettera ‘latina del Navagero ad Antonio Giustiniano è registrala in un indice di Lettere scritte da diversi, raccolte da Monsignor Lodovico Beccadelli e da’ suoi posteri, il qual indice fu comunicato alFAb. Jacopo Morelli dal Canonico Francesco Moraudi, come da’ Zibaldoni Morciliani si ricava. Ala non si conosce uè l’epoca in cui è scritta tal lettera, nè I’ argomento. (559) Rime italiane. Ho già detto alla nota 513 che le Rime del Navagero che trovansi nei Codici a penna sono per lo più di quelle stampale. Nondimanco una Ballata di An irea Navagero non mai stampata la quale comincia : Se mi concede Amor si lunga vita, di io possa riveder anzi cli’io mora Que' begli occhi soavi onde in me ognora Sento novo piacer che a tor m’ invila e che fluisce colle parole : ’/ cor mio, io trovo indicata esistere alla pag. 6 in un codice di Rime di diversi cartaceo in 4." del secolo XVI. di pag. 68 ch'era già appresso l Abate Jacopo Facciolali in Padova, e in un altro codice cartaceo in 4.° di pag. 198. a pag. 105 t.°, il quale codice era pure appo lo stesso Facciolali s Ho inutilmente rintracciato di ambedue i Codici, i quali mi vengono falli conoscere dal Zibaldone Zeniano ( Codice in 5. Marco num. LX. classe XI. prima delle carte segnate D. ) ; poiché era mia intenzione di pubblicare colesta Ballala, sulla fede deJ Codici stessi. (340) Versi latini. Un codice con versi Ialini del Navagero esisteva presso Lorenzo Pi-gnoria colla nuda indicazione — Andreae Naugerii Carmina, senza dire se edili o