SANTI MARCO E ANDREA IN MVRANO. 451 slitulore dell’Aceademia ^’Discordanti in Venezia , la quale esercitavasi nelle quistioni della più sublime filosofìa , permise che in sua Casa nel 5 Agosto 1655 fosse sostenuta dai patrizio Carlo Contarini (1) figliuolo di Andrea Cav. e Frocuratorc, e nepote del doge allora vivente Carlo Contarini, una lunga serie di Proposizioni le più difficili. Queste eccitarono molte discussioni, e molti sforzaronsi a far passare e il Conti e 1' Accademia tutta per uomini di pocosana dottrina. Il primo a sostenere i nemici del Conti e e l’Accademia si fu Michele Columera uomo poco versato nella sottigliezza delle argomentazioni scolastiche e già scacciato da qualche città a cagion del suo torbido ad inquieto talento. Venne indi frate Giacomo Gianvizio, e Giulio Maria Bianchi ambedue dell’ ordine de’ predicatori, fra Pietro Ferrari de’ minori conventuali, fra Francesco Mondino carmelitano, e il padre Ambrosio Fracassino Inquisitore di Venezia, che prima aveva di propria mano segnata la approvazione. Ma per calmare gli animi fu necessario nel giorno 25 luglio 4654 tenersi nella Chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari una pubblica conclusione sopra due soltanto di quelle proposizioni cioè I. alius deus non est possibilis. II. alius deus est possibilis. A questo filosofico teologico conflitto intervennero ì principali aderenti dell’uno e dell’ altro partito. Alla testa degli Accademici Discordanti comparve il Conti medesimo, e degli avversari fu il nostro PERAZZO de’ PERAZZI seguace di Scoto, coll’assistenza del padre Ferrari summentovato. E posti lutti a sedere incominciò da una catedra un tal Perazzo de Pe-razzi a vomitare dalla bocca una prefazione tanto più siocca, quanto più proportionata al fine di quell’ assemblea e ripiena di fraterie il di cui contenuto altro non era che un infilzata d'improperii e di menzogne. Brevi furono le dispute perchè il Conti e gli Acca- demici fecer conoscere che la proposizione alius deus est possibilis non era mai stala difesa come vera formaliter, ma solamente objeclive transcendenlaliter con la dottrina di San Tommaso e di altri mollissimi. Il Perazzo e gli altri oppositori ne rimasero confusi. Nondimeno continuando le molestie, fu di necessità che il prefalo Carlo Contarini dopo alcuni mesi sostenesse, coll’ assistenza dei Conti questa e tutte le altre conclusioni della Filosofia apprese nell’Accademia innanzi al serenissimo principe suo avo e a tutto i eccellentissimo Senato nella Sala nuova del Palazzo Ducale dove erano radunati i letterati più distinti della Città. — Quindi terminò con ¡scorno e del Perazzo e degli oppositori, e con somma lode del Conti e dei Discordanti quest’ azione, essendosi fatto manifestamente comprendere che la Proposizione Alius Deus ec. presa nel senso e nel modo da’ Discordanti disputato è sanissima , e che le altre dottrine ancora agitate nell’ Accademia, quantunque riprovate dal padre Inquisitore, erano pienamente uniformi alla cattolica verità. Leggasi per maggiori informazioni [Apologià da me indicala a p. 210. Voi. V. La famiglia PERDUCI è di quelle che \en-nero da Lucca in Venezia nel secolo XIV, come si è veduto nella chiesa di Santa Maria de’ Servi (T. I. p. 77. nnm. 4 43). La loro casa del 4540 era nella Contrada di San Giovanni Crisostomo ed erano possideuti, e mercatanti. Alcuni de’ PERDVCl furono Guardiani della Confratenila di Santa Maria di Misericordia. Di essi ricordò la memoria ultimamente il chiarissimo Monsignore Te-lesforo Bini a p. 4 86 del volume I. / Lucchesi a Venezia alcuni studi sopra i secoli XIII. e XIV. Lucca 1853. 8. avendo scoperto lo stemma della famiglia Perducci, o Perduz-zi, o Parducci scolpito con altri sopra la porta dell’ antico Magistrato de’ Provveditori della seta, sulla quale tuttora si legge PROVISO- (1) Carlo Contarini chiamavasi il Furibondo nell’Accademia e sostenne con ammirazione e con lode del Senato e congregali le proprie tesi, come ne fa testimonianza il libro intitolato ; a Ad illustriss. et excell. d. equitem Andream Contarenum divi Marci procura-torem poeticae amoenilatis selecli flores; dum illustriss. D. Carolus Contarenus unicus tjus filius Discordanlium Academiae princeps universas theses philosopbiae coram toto spedante et admiranle senatu in ipso ducali palatio sub auspiciis serenissimi avi ingeniose et splendide propugnatur. » Venetiis. Bortoli 4655. 4. Vedi Saggio di Bibliografia succitato a p. 552 num. 4197, e 4198. Tomo VI 55