426 S. ANDREA DE ZIRADA. 24 IN HOC TVMVLO GORPVS JAGET SPEGT. dnTbartolomei barbadico q. dnì iier- MOLAI DE GONF. S. MARGHERITAE ET SVOR. HAERElTv AG DESCENDENTIVM. II solito Codice Palferiano ci serba questa memoria. Nel Tomo 49 Inventario di istromenti nel-1’Archivio-di S. Andrea leggo: <« 4471 ulti-» mo luglio. Testamento del q. nob. homo » g Bortolomio Barbarico per il quale lassa » al monastero di sant’ Andrea una casa in » santa Malgarita^ nec non il residuo di tut-» ti li suoi beni liberi eccetto alcuni mobili » dei quali lascia residuarla una sua mas-» sera. Benefica anco in detto Testamento il » Reverendo fra Simon suo fiol naturai re-» ligioso in san Zorzi d’Alcga di una casa. » È probabile che questo Testamento spetti al qui sepolto. Ma nelle genealogie patrizie Barbaro e Cappellari, non trovo un BARTOLOMEO BARBARIGO figliuolo di ERMOLAO. Anzi in esse non trovo nemmeno un individuo col nome di ERMOLAO. Soltanto il Priuli negli uomini illustri di questa casa Barbarigo nota un HERMOLAO figliuo- lo di Giorgio quond. Marco qu. Tommaso. Egli dice che fu senatore di grande stima e che dopo avere meritamente ottenuti e degnamente sostenuti molti onori della città, fu eletto Consigliero della stessa negli anni 1404, 4405, 4406, 4407. Trovansi bensì nelle dette genealogie varii Bartolomeo Barbarigo del secolo XV, ma sono figliuoli di altri individui. Fra questi un Bartolomeo morì provveditore Generale in Morea, come nota il Gaspari nella Biblioteca. Un secondo Bartolommeo f, dì Francesco aveva per moglie Catterina Gorraro sorella di papa Gregorio XII. Un altro Bartolommeo figlio di Giovanni, fu dottore, canonista, scrittore celebre e senatore di gran prudenza, e fiorì sotto il doge Giovanni Mocenigo (dal 4478 al 4485 ). Così scriveva il Cappellai ma nè il Sansovino, nè 1’ Alberici, nè il Superbi lo rammentano ove parlano degli Scrit- tori Veneziani; e il Gaspari lo nota sulla fede del Cappellari. Un quarto Bartolommeo Barbarigo lu vescovo di Parenzo, che il Cappellari dice figliuolo di Daniele da San« ta Maria Zobenigo ; ma negli alberi di Marco Barbaro non si trova alcun Bartolomeo Barbarigo coll’onore di vescovo. Comunque sia, è certo che un Bortolo Barbarigo fu vescovo Parentino. Esso, secondo il Coro-nelli ( Bibl. Univ. p. 322 Voi. V) era nepote di Angelo Barbarigo vescovo di Verona e poi cardinale (dal 4408 al 4418). Bortolo successe nel vescovado di Parenzo 1’ anno 4474 a Francesco Morosini, e sostenne la sua dignità anni cinque, e lugli sostituito nel 4470 Silvestro Querini ( Ughelli T. V. p. 441 ). Gianfrancesco Barbarigo cardinale nel 4732 fece, con altre medaglie di sua famiglia, imprimere magnificamente anche una in onore di Bartolommeo la quale da un lato rappresenta il busto del vescovo colle parole BARTHO-LOMAEVS BARBADIGVS EPISGOPVS PAREN-TINVSj e al rovescio la mitra e il pastorale col motto. IAPIDIAE SECVRITAS II. Nel breve elogio latino alla medaglia sottoposto, scritto da Giovanni Valcavio della Compagnia di Gesù, si legge, che sebbene Bortolomio fosse fornito di quegli ajuti di fortuna e di ingegno per mezzo dei quali impiegar po-levasi con vantaggio nei servigi della Repubblica, ciò non pertanto intraprese quel genere di vita che più ad una ritirata quiete s’addicesse, che alla fama del nome. Ed essendo in quest’ ozio^ da Sisto IV fu eletto nel 4474 a vescovo di Parenzo. Si attesta, che nel governo della sua chiesa si portò con tale pietà e religione che nulla attendendo a sè stesso,, sembrava che unicamente cercasse la pubblica utilità. Operò costante-mente e con zelo religioso contro quelli i quali per eccesso di scelleraggine occupato aveano con la forza i beni della chiesa a lui affidata. Esiste Bolla di Sisto IV negli ar-chivii di quella chiesa, il cui principio è questo : Excommunicatio Sixti ad instantiam Bartholomaei Episcopi Parentìni contra oo cupatores et detentores bonornm eius men-sae. Dat. Rornae apud s. Petrum anno millesimo quadringentesimo septuagesimo secundo. XII. Kal. febr. Pont. I. (Vedi Numismata Virorum Illustrium ex Barbarica gente foL