S. STEFANO DI MVRANO. 471 memorie di due altri del cognome stesso. La prima nel Processo Num. Vili dell’Archivio di S. Giobbe, punto del Testamento di donna Apollonia reliclae o Simeonis de Buro-eriis de confinio S. Ilermacore MCCCCLXIII tris, februarii die XXVIII ind. XII Ilivoalli. L’allra memoria è nella Chiesa di S. Biagio di Capodistria, sul pavimento, comunicatami, anni sono, dal Conte Agostino Agapito, patrizio Giustinopolitano e Paronimo e Cittadino Originario Veneto — Ioaknis Ba-roverii civis Veneti | Chiliarchae strepivi | IN REMPVBLICAM FIDELITATIS | HVC | AD SACRAJ1 VlRCINIS ARAM | PROPRIO AERE | FVNDITVS ERE-CTA3I | ALOYSIVS AMANTISSIMVS NEPOS | OSSA TRANSFERENDA | CVRAVIT | MDCLXXXIL 47. FRANC . TRIVISANO PATRI B . M . IACOB . ET LVD . FILI! PUNTISSIMI SACRVM IN-STAVRARVNT AN MCCCCLXXXIX. Dal Pilifero. Non trovando io negli Alberi della veneta casa patrizia TREVISAN nomi che corrispondano a questi, devo conchiudere che non vi appartengono, sebbene Marco Barbaro nelle sue Genealogie, riportando uno degli stemmi dei patrizii TREVISAN dica : Credo che ve ne siano a Murano che portano quest' arma ; e d’ altroude abbiamo testé veduto nell’inscrizione num. 44 che v’ è il palazzo già un tempo della famiglia TREVISAN. Esistevano però in Murano anche famiglie dello stesso cognome non patrizie, come in altre memorie si potrà vedere. -18. ALOYSIVS ET MARINVS DE MARINIS AMBO SENATVS VENETI SECRETARY ME-MORIAM MARCI MARINI MAGNI PATRVI CRETAE ARCHIEPISCOPI ATQ. ANT0NI1 ET IOANNIS EQV1TVM HIEROSOLIMITA-NOR. NOMEN RENOVATVRI SAXVM HOC EREXERVNT - ANNO A CIIRISTO NATO MDXXX. DIE XII. MENSIS OCTOBR1S. La presente epigrafe è cancellata con linee di diverso inchiostro nel Codice Palfe-Tomo VI. riano. Ciò vuol significare, come altrove dissi, che o non fu mai scolpita, o che. scolpita fu poscia levala e più non c’ era quando alcuno, posteriormente al Polfero, volle farne un riscontro. La famiglia MARINI dell’ ordine de’ Veneti segretarii provenne, secondo la cronaca, da Genova nel 4227. e di essa vedremo altre memorie. Quesla rammenta fra gli altri ALVISE o LVIGI e MARCO per diverso modo illustri. 4. ALVISE figliuolo di Giovanni q. Ambrogio, nell’aprile 1520 a’44 andava segretario residente a Milano in luogo di Jacopo Caroldo, e quivi nella presa di quella città fatta dalfarmi imperiali l’anno appresso 1521 rimase prigioniero insieme con Mercurio Bua capitano di cavalleggieri dei Veneziani e con molti altri. Della qual cosa vedi e il Paruta (UH. 526) e il Morosini (I. 22) e altri storici e principalmente Marino Sanuto nei suoi diarii inediti agli anni 1520-1521. Il Sanuto dà I’ estratto de’ Dispacci del Marini alla Repubblica anche dopo quest’epoca. In uno di essi eh’è dell’Agosto 4 521 da Milano narrando i lamepti di Mons. di Lotrech, cioè, che la Signoria con le so zente voi difender le so terre e non ajutar il He di Francia, soggiunse che tante parole plissé nel proposito al Maria che bisogneria esso Marin l'ha-vesse la memoria del Ravenna a volerle scriver tutte. Questo dev’ essere stato un proverbio de’ tempi del Sanuto, certamente allusivo al famoso Pietro Dalla memoria, vissuto a’tempi del,Sanuto stesso: del qual Pietro parla a lungo il Fabricio (T. VI. p. 57 58 Bibl. latina) il Facciolati all’anno 1484 (Fasti. II. 55^ e il Tiraboschi V. 726-743, ediz. Veneta 1824). Il Marini, come da un altro Dispaccio del settembre 1521 viene molto lodato per li suoi maneggi appresso lo stesso Lotrech dal quale partiva. Sappiamo eziandio che del 4 525 adì p.° Maggio (Sanuto XXXVIII. 195) fu il Marini incaricato di andare alla casa di Alfonso Sanchies Oralor Cesareo in Venezia per intendersi con esso lui sul quantitativo della somma bastante a concludere I’ accordo tra Fimpe-radore e la repubblica. Rispose l’ambascia-dorè non manco di ducati 4 20 mila za richiesti , e de manco desconzeria ogni accordo. Nello stesso mese a’23, il Marini riferiva a- 60