S. ANDREA DE ZIRADA. al poi si valse della scoperta, e a p. 564 delle Notizie storiche delle Chiese ec. a. 4758 ove ha l’elenco de’Vescovi Torcellaui, v’inserì al num. XL questo Francesco Tagliapietra. A p. 576 lo stesso anonimo (ossia il Corna-ro) dà notizia all’amico con lettera 46 novembre 4756 di due altri Vescovi scoperti, della Venezia marittima, cioè Bono Vescovo di Caorle, a. 4074, e Pietro Vescovo di Cittanova a. 4074. — Memorie ec. A pag. 284 del Tomo XI si ricorda V Opuscuta quatuor. A p. 377, avvi Lettera pur anonima (che io credo parimenti essere del Cornaro) ad un amico in data di Venezia 25 aprile 4758 in cui gli dà notizia della scoperta di un documento del 4 129 che parla della Chiesa dedicata a S. Esaia in Venezia e di un Pietro Snlmulo notajo e Pievano di S. Jacopo. Si valse il Cornaro della scoperta di quella Chiesa a p. 557 delle Notizie Storiche ec. a. 4758; (1) A pag. 465. si rammenta il libro delle Imagini di Maria Vergine. — Memorie ec. A p. 60, del Tomo XII. tornasi a far menzione della Chiesa antica di S. Esaia, conghietturandosi che fosse ove « oggidì sorge la Chiesa di S. Eustachio. » E a p. 334 si ricorda la Cronaca del de Mo-jiacis uscita alla luce per la « diligenza ed erudizione del Cornaro. » 44. Nuove Memorie per servire alla Istoria Letteraria T. I. Venezia. Marsini. 1759 8. A p. 440. Lettera di anonimo ad un amico in data 45 aprile 1759 che dà ragguaglio e loda il Compendio ossia le suddette Notizie storiche del Cornaro. a. 4758. 42. a La Minerva o sia Nuovo Giornale » de’Letterati d’Italia, num. Vili - ottobre 4762 - 42. Venezia. Deregni. A p. 474 e 478 si parla degli Opuscoli del Cornaro contenuti nel Tomo IX a. 4762 della Calogeriana. E nel num. XXXII. - ottobre 4 764 p. 425, 426 rammentasi il Tomo XII di detta Raccolta Calogeriana ove è del Cornaro la Dissertazione sul B. Bonaventura Tondello. 43. « Novelle Letterarie pubblicate in Firenze. » Voi. X. a. 4779. pag. 486. - sì fa l’estralto dell’Elogio al Cornaro scritto dall’Ab. Bruslolon. 44. Giornale Enciclopedico Tomo duo-decimoj decembre 4780 - 42. Vicenza - a p. 65. avvi un brevissimo sunto della Vita del Cornaro cavato dalle Memorie del Costadoni. 45. Nel Tomo undecimo della Storia Letteraria d’Italia del P. Zaccaria a. 4757, p. 362 ove si dà l’elenco de’socìi dell’Accademia degli Agiati di Roveredo, avvi il nome di Aristonio, Flaminio Cornaro N. II. e senator Veneto. 46. Nel Libro: « Capitoli della pubblica » Accademia di Belle Lettere Scienze ed Agri-» coltura degli Aspiranti di Conegliano. » (Venezia. 1776. 4.) a p. 44, ov’è l’elenco degli Accademici entra il N. II. ser Flaminio Corner. 47. Nicolò Balbi scrittore di un’Opera tuttora inedita intitolata: « Relazione delle » cose occorse e delle dispute tenute in » Maggior Consiglio per la Correzione del-» l’eccelso Consiglio di Dieci e de’suoi Ma-» gistrati interni seguita l’anno 4762. » opera divisa in dodici Lettere ad un Amico, lasciò scritto nella settima lettera quanto segue intorno al Cornaro : « Nel Consiglio » di Lunedì 24 passato giorno di S. Mallio » (settembre 4761) si è finalmente compito » il numero al nuovo C. X (Consiglio di » Dieci) con la rimasta degli ultimi due » ser Bortolamio Gradenigo primo, e ser » Andrea da Lezze 7.° Cavalier; li Brogli e » maneggi del primo furono fortissimi per » entrarvi, et abbastanza sono a Voi note le » aderenze di quella Casa e l’attività de’suoi » figliuoli per non dirne di più; anche li » Lezze sonosi adoperati benché mediocre-» mente, et alla foggia loro; il solo ser » Flaminio Corner non ha mai mosso non » che parole, ma neppur cenno, e forse forse » sarebbe rimasto dal Lezze^ se dagli Anta-v gollisti de’Gesuiti non si fosse dubitato, » ch’entrato in Consiglio de’Dieci non po-» tesse anco esser promosso Inquisitore di ». Stato, nel quale autorevole posto avrebbe » voluto forse sopprimere il corso alla con-» tinuazione delle sino ad ora permesse re-» centi stampe contro quella Compagnia. » Infatti passò solo fra li nominati oltre li fi) Il Cornaro non inserì la scoperta del pievano Pietro Sulmulo, o Surmulo celle Notizie ij58. E (»indi il Galliciolli si dimenticò di porlo nella sua serie (T. VII. pag- 3o2); e non fu posto nemmeno una serie che fu impressa in fol. volante per la elezione del fu pievano don Vincenzo Gallo, a. 1819.