S. BERNARDO DI MURANO 364 Ebbe il merito della fondazione in Murano d^ luogo delle pie donne delle Dimesse, alcune delle quali partite da Vicenza, ove fino dal 1583 circa aveale instituite il venerabile frate Antonio Pagani (I) bramarono di cambiar domicilio e qua vennero volontariamente in servizio di Dio e per l’educazione della Gioventù; come dal decreto dello stesso Grimani 19 agosto 1600 già dal Cor-naro pubblicato. Nel -1602 per le preghiere della famiglia Sagredo estrasse una reliquia dal corpo di S. Gherardo Sagredo esistente nella Chiesa di S. Maria e Donato, e donolla alla famiglia Sagredo, la quale nel 1606 fe-cela collocare nella Chiesa di Santa Ternita di Venezia ( T. V. p. 178 delle Iuscr. Veneziane). Nell’anno stesso 4 602 ottenne da Clemente Vili che unito fosse al capitolo canonicale di Torcelio P antico priorato e le rendite de’ Canonici regolari Agostiniani detto San Pietro di Casacalba. In questo tempo cioè dal 4 595 al 1605 avendo Clemente Vili stesso destinato il Cardinale Alessandro de Medici a Nuncio in Francia, gli assegnò il Grimani per compagno, e questi per tal modo fu messo a parte de’ consigli, de’ trattali, e delle deliberazioni secrete di quella legazione. Durante il suo vescovado, cioè nel 1605, Paolo V spedillo Nuncio a Ferdinando I e a Cosimo II Granduchi di Toscana , e questa legazione il Grimani sostenne con tanta destrezza e prudenza che ne parli con soddisfazione de’ Granduchi, e con gradimento del Papa. (2) Narra a proposito di questa nunciatura il nostro Sarpi (3) sotto l’anno 1606; « In Firenze non fece quel Granduca verso » Roberto Lio, segretario della Repubblica, » alcuna novità; (4j trattò con esso lui allo » stesso modo che prima. Solo Antonio Gri-» mani vescovo di Torcelio, Nunzio del Potili tefice in quella città, sebbene gentiluomo » Veneziano, ricusò di ammetterlo in casa » sua; gli fece intendere che p&r l'avvenire » non trattasse più con lui, fino che non a-» vesse ordine da Roma di quello che do-» veva fare : ma alcuni giorni dopo, mutato » pensiero, per qual causa non si sa, senza » aspettar altro da Roma, ritornò a trattar » con esso lui nel modo solilo. » Consacrò nel 1617 la chiesa de’ SS. Marco e Andrea di Murano, come da epigrafe e da medaglia che opportunamente indicheremo. Lo stesso Paolo V ad istanza di Almorò ossia Ermolao Barbaro patriarca di Aquileja dichiarò nello stesso anno 4 617* coadiutore di lui il Vescovo Antonio Grimani cum fulurae suceet-sionis spe ; (5) c infatti alla morte del Barbaro, avvenuta in Venezia nel 22 decembre (t) Gli Ordini della divnta compagnia delle Dimesse. Veneti» 1887. ft. Al qual proposito osservo che il Pagani era nativo della città di Venezia non già di Murano, come per errore si legge a p. li0. dell’almanacco intitolato l"Indispensabile per l’anno 1887. ciana) pubblica in Fiandra e in Francia: imperocché ciò non risulta dagli Elenchi degli che il Cappellari equivocò nel trascrivere dal Palladio la notizia delle legazioni sostenute dal Grimani le quali furono per la Corte di Roma e non per la Repubblica. Il Palladio poi stette a quanto ne pubblicava Giulio Li-hano nella orazione che citerò in seguito. (3) Storia delle cose occorse tra la Repub. e Paolo V■ ec. inserita a p. 37 del Voi. I. delle Opere varie. Helm. 1740. fol. ie uai senato ali Ambasciare di ttoma, la prima per ì ammissione ui muusiguui <->■ ....a... . ». alla Coadiutori del patriarcato di Aquileja, I altra sulla nominazione di Monsignor Dalla Vecchia ( \ etulio ) a V e »covo di Torcelio in sostituzione al Grimani. Eccole. Adi 22 anrile 1617. carte 6. tergo. „„a wauiiuuuo uci patriarcato ... ---— — t----. .. ■. . - -.. sì gran qualità et dotato di tutte le condizioni che per se stesso, per li meriti de maggiori, et per li serviti! prestati alla Santa Sede possono rendere la persona sua commendabile presso Sua Beatitudine, ecc. Ari; 9,/t marm 1618. carte 33. terso. quale hora la Santità Sua habbia nominato Monsignor------- _ ... . » promette ottimo servitio et noi per li medesimi rispetti, se ne contentiamo et ne renderete sempre che occori e es imo » niaiua a Sua Beatitudine.