S. BERNARDO CHIESA.E MONASTERO in Murano IPilippa vedova di Jacopo Da Lezze nobile Veneto (1) donò una parte del suo patrimonio per 1’ edificazione del Tempio e del Monastero di S. Bernardo di Murano, come dall’istromento 9 Novembre 1362 e dell’altro 42 Novembre stesso, già riferiti da Flaminio Cornaro (Ecc. Tore. II. 474. 175). Bonincontro abbate di S. Cipriano di Murano, e Vicario Generale di Giovanni vescovo di Torcello prescrisse a queste monache la regola di Santo Agostino, con abito di color grigio ; c per dare loro una norma, estrasse nel 7 dicembre di quell’anno 1362 dall’altro monistero di S. Jacopo di Murano due monache di esperimentata virtù, l’una di nome Chiara 1’ altra di nome Lucia, la prima delle quali fu eletta priora del nuovo Monastero (2). Assunsero poi queste suore l’abito e la cocolla delle Cisterciensi; nè si sa in qual anno sia seguito tale cambiamento, perchè un incendio distrusse una parte del Convento ov’era situato 1’Archivio (Cornaro. 1. c. p. 164-172). 1/ antica fabbrica della Chiesa è durata fino al 1081, nel quale cominciossi ad ampliarla, e fu all’occasione della venerazione ad un simulacro della Beata Vergine già collocato sulla porta maggiore della esterna facciata, poscia sopra im altare in chiesa, (Cornaro. 465-171). (3), la quale venne consacrata dal Vescovo Antonio Grimani nel 1617, come dalla inscrizione prima. E prima di quest’epoca e dopo continuarono i lavori fatti dalle Monache a spese proprie e dei fedeli (4), le quali fedelissime alle pontificie prescrizioni anche nel difficile tempo dell’ Interdetto 1606 (5) stettero nel cenobio fino al 1806. Allora pel decreto 28 Luglio furono concentrate in quello di S. Maria degli Angeli] e pel successivo decreto 28 Novembre 4806, il locale fu consegnato alle truppe di Marina. Queste eranvi ancora nel 1808 in cui il Moschini visitava la Chiesa e ne raccoglieva le epigrafi, e ci annoverava le lodate pitture da lui vedute e descritte già da’ soliti illustri uomini Ridolfi, Boschini, Zanetti ec. Rimasta priva delle truppe* fu da non molti anni demolita la Chiesa e il Convento, ed ora (1854) evvi nel ricinto grande ortaglia con una casetta. Nel rovistare i rimasugli dell’ Archivio di codesto Monastero, oggidì collocati nel Generale di Santa Maria Gloriosa, trovo : 1556. 30 aprile Ducale di Francesco Venier colla quale conferma la licenza dal Consiglio di Dieci data fino dal 4521 e dal 4524 alle monache di poter girare liberamente questuando, 0 mandare a questuare per tutte le terre del dominio. E tale conferma è, perchè sembrava che i Vescovi, i \icarii, ed altri impedissero alle monache di S. Bernardo di esercitare 0 far esercitare la questua suddetta.