50 S. ANDREA » ciamenti, partimenli, lavori, et altre cose, » il tutto messo ad oro con bell’artificio; » e nella pala di esso altare intagliata in » certi quadretti con figure di mezzo rilievo » assai belle si vedeva la vita martirio e » morte di Sant’Andrea; e nel mezzo di » essa pala tre figure di tulio rilievo di »> Sant’Andrea, di San Pietro, e di San Pao-» lo, messe ad oro, che rendevano insieme » con un bello e ricco tabernacolo, posto » nel mezzo, ai riguardanti una bella e leg-» giadra vista. » Essendosi poscia giudicalo In Ito ciò un’anticaglia, si distrusse, e si fabbricò di pianta (come si è detto) l’altare ricchissimo bensì, ma del gusto, che a noi aJdesso sembra corrollo, sopra la mensa del quale sorge niente meno che il Monte Tabor. Cosi sopra la mensa dell" aitar maggiore in S. Mosse sorge il Monte Sinai. Il giudizio del Cavalier Cicognara (Voi. 3. pag. 106. 107 dell’Opera della Scultura intorno al Le Curi) è che il Curt « propagò in Venezia una cat-» li va scuola di scultura, eliminando i modi u c le forme bellissime del secolo XVI sen- io za modificarsi servilmente al gusto più » generalmente diffuso dal Bernini. Esso Le » Curi pose anche quelle infelicissime statue » al maggior altare nel Tempio della Salute, » essendo prevalso in suo favore non pos-» siam giudicare se l’intrigo od il merito, » poiché si trattava di scegliere in opera » nazionale votiva e magnifica chi avesse » allora una fama più stabilita. » 10 D. 0. M. | BERNARDINO ROCCH/E NOB. PLACE | TINO SPECTATvE DOCTRIN.E ET RELIG. | VIRO QVI CVM LXVI. ANN. | VI-XISSET AGENDO ET SCRIRENDO | CLARVS SACRIS TANDEM INITIA | TVS S. ANDRENE MONASTERII | VENETIIS CONFESSOR SV-MO CVM | OMNIVM MOERORE DECESSIT | FILII PIENTISS. POSVERE. | VIX. AN. LXX. OBIIT mi. ID. APR. | MDLXXXVII. Sul pavimento allertare di S. Agostino si legge questa scolpila memoria. Lo scultore fece PLACETINVS in cambio di PLACE- DE ZIRADA. TINO; e nella prima Guida del Moschini a p. 100. 101 è riportata con ommissioni. Ilavvi sulla pietra lo stemma del ROCCA, cioè una Torre sormontata da un breve su cui si legge VIGILATE. Come abbiamo veduto nel proemio, nel silo di quest’arca era già stato sepellito don Angelo de Maculo, testatore 1495. Convien dire che, sendo passati moli’anni, le monache non abbiano avuto difficoltà di concedere a’figliuoli del ROCCA l’arca stessa per la sepoltura di lui. BERNARDINO ROCCA di nobile piacentina famiglia era di sopracognome GAMBE-RELLO, e nacque in quella Città nel 1517 se stiamo all’epigrafe; ma se al Necrologio, era nato del 1515. In effetto così vi si legge: « Adi. 8. aprii 1587. il Rdo m. p. » Bernardin Rocha piasenlin confessor die » Rde monache de S. And.* de anni 72 ama-» lato da mal de orina et febre za zorni 8. » (Necr. di S. Croce, oggi nella Chiesa Parrocchiale di S. Nicola da Tolentino ). Quest’uomo, come si ha dall’inscrizione, fino all’età di anni 66 cioè fino al 1585 circa, visse secolare; e allora iniziato nel sacerdozio gli fu assegnala la direzione spirituale delle monache di S. Andrea, nella quale direzione solo quattro anni visse. I figli, de’ quali ignoro il nome, posergli la tomba. Fu esalta l’epigrafe nel dire che agì e che scrisse ; giacché, a quel che sembra, fu dapprima esercitato nel mesliero dell’armi, e poscia scrisse dottamente di quest’ arie, ed ha seggio fra i letterati di quell’età. Aveva, come vedremo fra poco, un fratello per nome Marcantonio, distinto militare: Ho veduto del ROCCA le cose seguenti : 1. » Imprese, stratagemi et errori mili-» tari di M. Bernardin Rocca Piacentino. » detto il GamberellOj divise in tre libri; » ne’quali discorrendosi con essempi, traiti » dall’historie de’Greci et de’Romani s’ha » piena cognition d’termini, che si possono » usar nelle guerre, così di terra come di » mare. Con due tavole, l’una de’capitoli, » et l’altra delle cose più notabili. È que-» sta, secondo l’ordine da noi posto, la » quarta GIOIA, congiunta all’ anella della no-» stra collana historica. » In Vinegia 4.” appresso Gabriel Giolito de’Ferrari MDLXVIH (1368). L’autore dedica in data di Piacenza