S. MARTINO DI MURANO. 347 manierile dn noi desiderala, et importante alla conimune impresa. E se per caso Sua Excellentia ti toccasse parala alcuna dello illustrissimo Capitaueo nostro, excu-sarai prima la partita sua, iuxta il tenor di quanto vederai per Io inserto exeniplo che li mandarne, noi haver scritto in Franzo: suggiongendoli, che havendo noi mandato alla Excellentia Sua uno nostro Orntor per sollicitarla al suo prestissimo /¡torno, habbiamo da lui adviso che cusi senza fallo la era per fare, havendo maxime noi proveduto per far fanti iiim. ultra quelli che faria Sua Excellentia, quando li inimici si volessero pur spinger verso il Sialo nostro : Qual et per rispetto di Sua Excellentia essendo che la è cum noi, et per il eommun beneficio della impresa summamenle ne è a core. Et ultra de ciò li subgiongerai clic per accrescer le forcie nostre et provederli di guberno noi habbiamo elletlo in Guber-nalor delle genti nostre lo illustrissimo Signor Janus Fregoso cum honorevol condili^ qual già si è indriccialo verso lo exercilo per non mancar cum ogni suo studio al votivo exito delle ditte imprese : sollicitando Sua Excellentia ad far lo islesso. Dalla qual parlilo subsequirai il camino tuo verso Franzaj et pervenuto alla regia Corte, fatto intender alla Maestà Christianissima il gionger tuo de lì, et da lei admesso li appresenterai le litere nostre credential, et in nome nostro cum ogni lua possibil faeundia, et reverentia prima li congratulerai della incolumità della persoua sua, da noi non men che la propria desiderata, sì per il sin-gular et naturai amor, et observanlia nostra verso quella, come eliam per la in-dissolubil cunfederatione, che cum lei havemo : explicandoli dappo il stalo, uel qual haverai lassato le eommune cose de Italia, et delli inimici, et il bisogno urgentissimo, che quelle hano di esser presto, et validamente subvenule, vedendosi chiara et apertamente a che tondino li dessegni et conati hoslilir ingrossandosi come fa il subsidio venuto dì Spagna in Genoa, cum li prosperi loro progressi nello Abbruzzo, et cum la fama sopravenuta del certissimo passar dello luiperator in Italia cum forcie polenlissime. Per il che non solimi cosa expedieute, ma su almamente necessaria è che Sua Maestà de presenti gagliardamente reinforci Mons. Illustrissimo per far la expedicione di Milano, et poi quella di Genoa, et che venendo lo linperalor in persona, medesimamente eliam lei si conducili in Italia personalmente, et in tempo. El acciocché in tal proposito lu possi meglio perciper il sentimento et intention nostra li mandatilo a queste inclusi exempli di lilere che noi habbiamo heri riceputo dal nostro Orator in Franza de p.° et ij del in-stantCj et parimente la risposta per noi liozi fatta cum Senati! a ditto Oratore; per le qual vedemo esserne confirmata la venula di Cesare in Italia; In conformila della qual risposta nostra parimente lu indriciarai la expositione tuaet altre tue aclione, informandoli però prima da quel Orator nostro di quello, che più olirà sara successo, et secondo quello accomoderai la tua aclione per posser più fundalamcntc excquir la intenlion nostra come non dubilamo cosi farai, iuxta il tuo laudabil inslituto. Circa le cose dello Illustrissimo Capitanio nostro essendoli di quelle de li parlato, exe-quirai quanto di sopra ti dicemo babbi ad far cum Mons. Illustrissimo di simil officio di quanto ti predicendo farai cum le serenissime Madre, et Sorella, Reverendissimo Gran Cancelliere, Illustrissimo Gran Maestro, et Arniiraglio cum quelli altri Signori del Conseglio : quali visiterai in nome nostro sotto nostre creden-tiale: sfornandoli de lassarli bene impresso nello animo, che mai siamo per mancare del debbilo officio nostro * In che ponerai la smania della tua aclione. Visiterai etiam il Reverendissimo legalo Saiviati in nome nostro, usandoli quel officio, che per prudenlia tua indicarai expedieute in allestation della reverentia, el devo-lion nostra verso Sua Santità et grande nostro contento, che la se sii revaluta della egrcludine sua. Tomo VI.