582 S. GIOVAMI BATTISTA DI MURANO. « siziona sopra un sonetto del Petrarca (I) dica-, e a p. 570. ri. 405, ricorda il libro » — 40. Trattato delle cifre diviso in otto di lui intorno a’musicali stromenti che reniti libri. Nel primo si tratta delle cifre da vano usali ne' giuochi pubblici e ne' sagrifizi; » tutti conosciute per tali. Nel secondo del ma tutto ciò lo riferisce sulla fede della stes-« modo di cavar le cifre di qualunque lin- sa Cronaca de’ Cittadini, di cui io mi valgo, « gua. Nel terzo dello scriver cifre senza al- cosicché si può dire eh’ egli non vide nè » cun sospetto, e del ragionare di tutte le l’uno uè l’altro libro. Il Sansovino 4581 » scienze in pochi giorni. Il quarto serve di nota dell’ Amadi 1’ operetta. Discorso dell' a-» supplimento al primo e al terzo. Il quinto cquistar merito (p. 284. a.) e dietro lui lo » è delle cifre invisibili. Il sesto tratta di Alberici 4605 (pag. \.) e il Superbi ( Lib. » tutto quello che ne’ libri superiori si è III. p. 90.) il quale ultimo aggiunge che la- » detto, ma con parole tali che da niuno sciò anche Materie diverse latine. » possano essere intese che non sia capace 3. Francesco Amadi antenato del prece- » di segreto. Nel settimo e nell’ottavo sono dente fu figliuolo di Agostino e di Peregrina » stese tutte le cifre ne’ libri antescritti di- Piscina. Uomo dotto in lettere greche e latine » mostrate. Questa Opera stimata di gran (per quel che ne dice la suddetta Cronaca) » rimarco fu donata da Agostino alla Repub- e valoroso, essendo ancor molto giovane » blica e si conserva nella Segreta dcll’Ec- nell’anno 4458 fu capitano d’una nave nel- » celso Consiglio di X. » (2) Il Foscarini l’Armata Veneta; indi del 1475 mandato (Letteratura p. 395. n. 471) ripete che l’A- dalla Signoria in Toscana ad assoldar gente madi scrisse delle Arme ossia dell' Arte Arai- per le guerre conira i Turchi. Aggiungesi, (1). Temo non qui il Cronista abbia confuso Agostino con Antonio Maria del quale fu già stampato : Ragionamento di Anlon Maria Amadi sopra un Sonetto del Petrarca : Quel che infinita provvidenza ed arte ec. Padova Percaecino 1565. 8. Cotesto Anlon Maria è detto Padovano dal Mazzuchelli (T. I. P. I. p. 562) e dal Vedova (‘Scrittori Padovani I. p. 50. 51 ). Ma dalla Cronaca nostra Cittadinesca è annoverato fra gl’individui della famiglia Veneta. (2). Riuscirono inutili l’indagini du me fatte per rinvenire tale opera nell’ Archivio Generale. Che ci fosse non c’ è dubbio, trovandosi indicata in un Elenco di Codici del-I’ Archivio, copiato dal Rossi nel volume XII de’ documenti alla sua opera inedita su’eo-stumi e sulle leggi de’ Veneziani a p. 247 così.- « Varii Trattati ed esemplari differenti di zifre di Agostino Amadi 1588. in 4.° coperto di marochin. Di più: Nella nuova serie de’ Codici mandati a Vienna dalla Direzione della Biblioteca di Brera il 22 febbraio 4 842. inserita a p. 471 del Voi. V. dell’Archivio Storico Italiano (Firenze 4 845/ si legge a p. 474; Cod. 515, « Trattati varii sullo scrivere in cifra, di Agostino Amadi. Membranaceo del secolo XIV. sin verso il fine, dove la carta è ordinaria ; legato in pelle rossa con fregi in oro. » È certamente fallo tipografico l’aver impresso XIV, anziché XVI. E questo io tengo, essere lo stesso codice che dall’ Archivio nostro passò a Milano, e che ora è a Vienna. Già abbiamo molti decreti relativi alla Cifra, Cifristi, o Zifra, o Zifristi, notati anche dal sullodato Rossi, e abbiamo alcuni esempli di fedelissimi Segretarii i quali in qualche critica circostanza salvarono la zifra come p. e. del 4521 Girolamo Alberti Secretarlo di Andrea Gritti, essendo stato fatto prigionero del Marchese di Mantova brusò subito lettere, registri et zifre fSanuto Diarii T. 52. p. 4 17). Del 4526 « Piero de’Franceschi q. Bortolo secretano a Roma al tempo del sacco fra tanti pericoli preservò la pubblica zifera. Del 1650 Marcantonio Busenello Residente della Repubblica in Mantova svaleggiato e trattenuto prigione dalli alemanni., con denti mangiò la pubblica zifera acciò non fosse ritrovata da nemici. » L’anno avanti cioè 1629, Girolamo Cavazza segretario-, essendo stato inviato con dispacci di seguito a Girolamo Soranzo straordinario Ambasciadore al Re di Francia, « tenendo la via del mare e passando appresso Monaco di Genova, fu da una galea di quel principe fermala la sua felucca et egli trattenuto e condotto al Marchese di Castagneda ambaseiator di Spagna in Genova: ma conosciuto il Soggetto ministro della