124 tra lettera ivi a p. 941 in data 46 agosto scritta da Alvise Marcello capitano delle navi armate che narra il successo^ e dice che la pandoro andò a fondi la qual ancor erra apisuda dal fuogo. Lo storico Hammer (Imp. Osmano T. FU. Fen. 4829.) ha qualche diversità nel numero delle navi colle quali il Loredan venne da Corfù in rinforzo al Gri-mani; dice Armenio, invece di Armerio; e conchiudc che Armerio, e Loredan, e due capitani Turchi trovarono la morte o nei fluiti, o nelle fiamme. Armenio parimenti dice Laugier tanto nell’edizione francese che nelle italiane; ma è certo, che il cognome ò Annerio, ossia Armer, e il nome è Albano non Alberto. E Armer è illustre famiglia nostra della quale ho già parlato altrove e particolarmente nel T. I. p. 283, dove è ripetuto in breve il fatto di cui fin qua si è ragionato. ANTONIO LOREDAN fratello di ANDREA, presentossi all’ Ufficio dell’ Avvogaria nel dì 28 novembre 4484 per estrarre la balla d’ oro, come dall’ anzidetto Codice Corrario. Al primo ottobre 4499 fu eletto Provveditore al Sai. Ci serba questa memoria il Sa-nuto dicendo ( T. III. p. 4 ). E quanto sia stato grato el Consiglio nostro grande verso la famiglia de do sentilhomini morti per deffender la patria, zoe s. Andrea Loredam, et s. Alban d’Armer nominati di sopra, S. ANDREA DE ZIRADA. quali erano, come si crede, brusati, o morti lo, nave , sicché combattendo con Turchi uno su Pandora e l’altro su la nave sua facendosi Provedadori al Sai, pili cornagli niun non passo e poi tolto s. Antonio Loredam erra sla sora cornilo col titolo fradello che fu di s. Andrea Loredam. Il Cappellari scrive che fu eletto al Sai nel 4500, ma falla nell’ anuo, dovendosi per ogni conto prestar fede al SanutOj che di giorno in giorno gli avvenimenti interni scriveva. 01-tre a ciò scrive il Malipiero ( part. I. pag, 482. tra il 29 settemb., e il 3 oltob. 4499). In do consegi è sta tolto al Sai Antonio Loredan fradelo de Andrea fatto preson da Turchi ; e Alvise d’ Armer fradelo d’ Alban morto su la nave brusada : et è rimaso con \, 450 balote : che per altro conto no era tempo de nessun de loro d’ esser al Sai, fin 45 anni. Questa carica infatti ^ dice il Priuli, era solita darsi a’ Senatori più consumati. Il Cappellari poi aggiunge che Antonio nel 4504 fu uno de’ tre inquisitori eletti sopra le azioni del doge Barbarigo defunto; e che del 4509 essendo podestà a Monfalcone, difese animosamente quel luogo, attaccato dalle armi imperiali, comandate dal Duca di Bruii-swich (4). GIACOMO altro fratello di ANDREA. Questi nel 4489, 5 agosto si presentò all’Avvogaria per estrarre la balla d’oro, come dal » sara tinuan ca qui sotoposta et questa fo leta poi in Colegio. « A pag-, 891 vi èia copia la quale comincia: Con-andò al solilo nel scriver magnifici et generosi patroni dico tultima mia fo de dì 6 dii presente a hors 1 de di al predano a la qual mi riporto per questa intenderete come adì dito a hora una de di fudisoo-perta larmada del Turcho esser levata e tirata fuora zercha mia 6 ec. (Finisce a p. 900 colle parole*) Tamem per Dio gratia sua magnificentia ita assa bene fati frequentar le oratione mi par che giovano assai a vostre magnificentie mi ricontando. Data ubi supra die XX.1 augusti i499 hora 23. sotoscritio presbiler Hironimus Cisolo, et la mansion: Magnificis et generosis dnis Ficeniio Grimano et fratribus magnifici et eia-rissimi dm Antonii Sancii Marci procuratoris et capilanei generalis maris benefactoribus obsequentissimis. Il Uisotto senza alcun riserbo attesta che tutto il disastro del 12 agosto avvenne per colpa de’nostri zenti-Ihomeni. * Lo stesso Sanuto poi a p. 3g. del Volume III. ci dà la notizia della morte del prete Cisoto : adi 19 Novembre U99. In questo zorno morite pre Hironimo Cesoto capelam fo del Zeneral Grimani con pessima fama di liaver fato mstrumenti falssi eie. (1) Due sbagli qui commise il Cappellari. Antonio Loredan che fu del i5oi uno de’tre inquisitori so-pra le az,om: del defunto Doge Barbarigo, non era quell’ANTONIO LOREDAN di cui parliamo, ma si un a 0 UINIU cavaliere figliuolo di Lorenzo, non di Francesco. La cosa è testificata dal contempo- alloL°tesso' aNTONIO LnUTUìliv 45 - 63 - 63 tergo 64 e 64). L’altro sbaglio è di avere attribuito 1 ' 1 LOREDAN, di cui parliamo, la podestaria di Monfalcone nel i5oo. Quegli che fu F.,«*» . rL “; ?', Wa Ani0]}10 ^dan figlio di Pietro, come da sue Lettore da Monfalcone del SS?«.?£«? tZ,?• f’allV/esso Sanuto. (Volume Vili. p. 39r fa. de’Diarii.) dicendo: Adi 15 detto snle ti m rp)pnt' ì?* ' ° ser Antonio Loredam di ter Piero podestà adi 13 come eri al levar dii Leonardo da Mnhn'!, "m mmi°l ^00° f combatè