128 PAUTE SECONDA. dalle tentazioni che avviliscono l’arte protegga sò stesso. Non faccia mai cosa che dal cuore non muova. Sarà povero di moneta, ma ricco di quelle gioie profonde che le monete non danno. Non puoi riguardare senza tristezza al porticato del palazzo ducale dipinto da Carlo Giglio milanese, eh’è morto. Morto nel dolore, siccome suole a'più degni cultori di questa terribile amica eh’è l’arte. Io vidi un suo quadro a Parigi; e lui, non mai visto, in lingua francese lodai. Chi l’avesse detto allora a noi due, eh’ egli in Trieste avrebbe sepoltura, e eh’io in una Gazzetta d’Italia lui morto riloderei? Nell’ultimo suo lavoro è verità e accuratezza amorosa: nò gli accessorii cosi strapazzati come sovente in simil genere di dipinti. Genere tenue, e che dell’accessorio fa principale; non da sprezzare però, come grado a studi di prospettiva più solidi, e a lavori dove le bellezze della natura e dell’ arte e dell’ umana figura sien tutte con quella cura che ciascuna si merita studiate ed espresse. A’giorni nostri il paese, l’architettura, la storia, la vita famigliare son quattro come professioni di pittura divise: qual maraviglia se tutte languiscano ? Ma i quadri d’umile tema può la nobiltà del- lo scopo nobilitare: e mentre tanti avviliscono