34 PARTE PRIMA. Appariscono molti, quand’ occorre, in iscena : ma dello quel lanto che avevano a dire, se ne vanno. La convenienza, la quale ha cacciale le sue cerimonie nelle regioni del bello, qui non nuoce all’ affetto. Saper dove fermarsi narrando, e che sorvolare, eli’ è arte che le scuole non insegnano, ma l’insegna il sentimento del vero: così come nella vita, saper che tacere e che dire, egli è accorgimento concesso non alla furberia cittadinesca, ma al candido sentimento del bene. A confermare quel eh’ ho detto d’ alcuni canti greci che son derivati da’ serbici, questo serve, che ne’ greci troviamo parole illiriche, ne’ serbici delle greche non altre se non quelle che spettano a religione, che vengono dal comune rito. Non intendo con ciò d’ affermare che parecchie tradizioni poetiche da quella viva e abondante sorgente del greco ingegno alla Serbia non ¡scorressero: eh’anzi mi giova pensare i pregi, così come i dolori, fraternamente comuni. Non arroghiamo a noi stessi oltre a quello che la natura e i tempi consentono: non confondiamo la potenza con 1’ atto; il presentimento di destini lontanissimi non convertiamo in diritto; non ne facciam pretesto di vanti spensierati e d’ozio traditore. Indizio di barbarie è l’arroganza;