periorità sempre più vasta ed assoluta alla Chiesa serbo ortodossa. Contro queste ingiustificabili vessazioni, il Nunzio apostolico presentò da tempo al Governo jugoslavo la sua protesta. Ma la sua azione giustissima scatenò la furia dei circoli governativi. Il quotidiano governativo massonico No-vosti attaccò violentemente il Nunzio e perfino il Sommo Pontefice, con parole di una sconvenienza nauseante; e seguendo l’inveterato sistema di capovolgere l’accusa, e di attribuire calunniosamente alle vittime le subdole intenzioni dei sopraffattori, attaccò la Chiesa Cattolica come fomentatrice delle divisioni e delle discordie che rallegrano il... beatissimo regno. Invero la brutalità di Belgrado è ancor più evidente di fronte al contegno mite e longanime del Vaticano. E’ un fatto indiscutibile che la Santa Sede ha sempre cercato di evitare, o almeno di appianare i contrasti, senza curarsi di mettersi, con questo atteggiamento, che potè anche sembrare talvolta contrasto con le aspirazioni nazionali del popolo croato, nonostante che questo abbia acquistato, nella continuità della storia, particolari benemerenze verso la Fede cattolica. Certo l’amarezza del popolo croato fu grande quando vide il Vaticano affrettarsi ' 74 -