122 PARTE l’RIMA. — DALMAZIA. noleggiatore, il pescatore di spugne, di coralli, di tonni ; 1’ assassino magnanimo, il morlacco ospitale; il montenegrino selvaggio, lo studente attillato ; la dama ragusea, la sposa di Sabbioncello dal cappello piumato, la vergine del contado con pendenti dal berretto monete, la madre abbrunala che serba al figliuolo la camicia insanguinata del padre ucciso nelle montagne natie; i mustacchi virili, e il pizzo elfemminato; il cangiaro dal manico argentato, e il temperino inglese ; il lotume della contadina degli scogli, e il figurino di Francia; la rascia e il broccato : il mosto negli otri, e lo sciampagna in bottiglie ; l’acquavite, e il rosolio lodato e contraffallo in tutta Europa; l’olio squisito, e le torce di pino ; il kolo saltato ed urlato nella campagna tra ?1 vino, e il galoppo briaco di ben altra ebbrezza : la gi/zla ed il pianoforte; i sonetti per nozze, e le schioppettate di allegria; il ratto barbarico, e le lettere tenere; le sassate e le satire in versi ; i muli, e il vapore. Sola la religione può queste varietà fare innocue e possenti, raccogliendole a degno fine. Il clero, che dell’ incivilimento vero fu sempre o fondatore o custode, il clero solo può rigenerar la Dalmazia.