38 PARTE PRIMA. riuscisse in modo conveniente, dedurli da altri idiomi slavi viventi; e da ultimo ricorrere alla morta lingua degli antichi Slaveni. Coloro che a questa ricorrono ad ogni menoma difficoltà, commettono pedanteria simile a quelle del Cesari fra gl'italiani, e del Codrica fra’ Greci recenti. Ma il rispetto de’ canti popolari anche a questo ci gioverà, a conservare alla nazione nostra il verso suo antico, eh’ è così proprio a lei come 1’ esametro a’ Greci, 1’ endecassillaho agl’ Italiani, l’alessandrino a’ Francesi, il verso che chiamali 'j ,. . politico a’ Greci moderni ; io dico, il nostro verso, tanto affine del giambo, prosodico insieme e numerico, che conserva delle lingue antiche la canora armonia, che con la varietà delle lunghe e delle brevi accompagna la varietà delle idee, e le dipinge col suono. D’ una canzone medesima giova olfrire le varianti, come vestigio di tempi e luoghi differenti, come documento di lingua, e come materia di studio a coloro che dalle varietà della natura e del-1" arte si sentono a nuovi paragoni destare l’ingegno, destare 1’ animo a squisitezza di sensi nuova. E raccomando caldamente a coloro eh’ aman la patria e le gioie pensose della innocente bellezza, raccomando che d’ogni parto raccolgano canti,