TRIESTE. 143 leggero, altri di più conciso; e se più leggero fosse, i dotti giudici ne sarebbero gravemente scandalezzati, e delle bellezze della dissertazione si mostrerebbero innamorati fieramente. Visse in non so qual tempo, in non so qual paese d’Italia, uno scrittore che gli articoli suoi segnava con tre lettere dell’alfabeto greco; giovane di non rea volontà. Negli articoli di lui a chi pareva barbaro, a chi affettato lo siile; a chi le sentenze date coll’ascia, a chi le citazioni soverchie; a chi troppo dommatico, a chi non curante del fermare in opinione chiara l’animo del lettore; a chi negligente dell’ opera che prendeva ad esame, a chi troppo minuto nello spulciarla. II giovane stava a sentire. Nè con gli anni cessarono i sapienti desi-derii del benigno lettore. Alle coraggiose detrazioni de’prudenti, successero le prudenti allusioni lontane de’ coraggiosi : che però non gli turbarono nè 1’ affetto nè il sonno. Anzi il sonno . . . ISTITUZIONI ESEMPLARI COMINCIATE IN TRIESTE. Se fosse qui luogo a toccare delle scuole infantili, direi che il tentato finora (non che tenersene paghi in beata vanità) è da riguardare come debole sperimento; perchè mancano ancora educatrici