16 PARTE PRIMA. e di pianto si contempra la vita ; perchè la serietà sempre uguale, come la giovialità sempre uguale, è alla fine impostura noiosa, maschera buffonesca. Ma siccome i grandi intelletti, condiscendendo all’ altrui debolezza, avvicinano a questa le grandi ideo con la familiarità del linguaggio; così le grandi anime, o fortemente pudiche, o avvedutamente pietose, celano sott’aria di giovialità l’intenso dolore. Intorno a Marco volano cantando le tradizioni del popolo, come uccelli di varia voce e colore sulle cime verdeggianti di forte montagna. In lui raccolgonsi le gioie e i dolori, e le glorie e le speranze della nazione intera per secoli molti. Figliuolo di re, Marco sdegna la potestà comperata a prezzo d’infamia. Infelice in sua casa, glorioso di fuori, egli serve al nemico, ma il padrone nemico teme il cipiglio di Marco e le sue celie tremende. Questo spettacolo unico, della forza lealmente suddita e della ubbidienza temuta, onora e l’arte e l’umanità. E coloro che spregiano o si vergognano del nome di Marco, perchè lo sentono risonare nelle osterie e per sentieri solitari e per monti dalla bocca di gente ignuda e povera che non ha mai visti diplomi accademici, costoro 11011 son degni di leggere poesia.