DALMAZIA. 45 , San Marino ha circa il 1740 una guerra, anch’essa ha i suoi vittoli, ha i suoi letterati; e se non ha banditi propri, accoglie gli altrui ; generosa alla non rea sventura, accoglie Berengario re d’Italia, vinto da Ottone, come Corsica accolse il Murat, che sognò la corona d’Italia, e dagl’imperiali fu vinto. Ho detto che a Firenze fu in pregio San Marino, come a Toscana la Corsica: e belle son le parole che scrive l’elegante Repubblica agli alpigiani onorandi: “Sappiamo la vostra fede, e „generosità e grandezza de’vostri animi„l. E poi: “dovete essere di buon animo e ben costante e „fermo, e perdere la vita insieme colla libertà: „che è meglio, all’ uomo uso esser libero, esser „morto che essere schiavo. Iddio, a chi piace la „libertà, v’ aiuterà„. E papa Giulio : “Hortamur ut forti et magno animo sitis, considerantes nihil dulcius aut utilius esse liberiate, et protectione S. R. Ecclesiae, in qua vos hactenus conserva-vimus cornervaturique sumus2. La Repubblica fiorentina ragiona a San Marino di munificenza, d obbligazioni e di benefìzio ; ma Lorenzo, nepote di papa Leone, ragiona di benevolenza e di protezione ; perch’ egli, Lorenzo, è maggior cosa, il disgraziato, che tutta insieme la Bepubblica fiorentina3. 1 Del 2 giugno 1469.Delf.doc. p. 61. - 2Iv. 68. — *P. 65,66,67.