rebbe che la Massoneria italiana appoggiava fortemente questo giuoco di Napoleone. Secondo Kvaternik il capo della Massoneria italiana sarebbe stato il tenente generale Ma-gnan, membri tutti i Ministri italiani, poi Mordini, il banchiere Adriano Lemmi, proprietario del Diritto ed altri, tutti ciecamente devotissimi al Grande Oriente di Parigi, i quali sapevano molto abilmente paralizzare l’attività — contrastante a questa loro tattica — di alcuni capi del Risorgimento, attratti nelle loro file. Cercarono che anche Kvaternik diventasse membro della Massoneria, ma Egli, come ferventissimo cattolico, non ne volle sapere. Il 19 aprile 1864 Egli attaccò anzi violentemente Adriano Lemmi, quando questi gli sostenne che ci doveva distruggere il Cat-tolicismo. Comunque sia, il Diritto, nel momento decisivo, cambiò completamente il suo atteggiamento; già il 10 luglio 1864 aveva pubblicato un articolo di fondo contro la spedizione di Garibaldi in Dalmazia svelandone i piani, il 21 luglio aveva perfino una corrispondenza da Firenze contro l’unità italiana, ecc. Crispi dichiarò il 20 agosto nel Parlamento, che il Diritto non era organo della sinistra parlamentare, però Kvaternik - 38 -