Il governo jugoslavo ha rivelato, anche ai più ostinati ottimisti, che laddove impera l’arbitrio e la tirannia più brutale, non è possibile che esista nemmeno il rispetto alla libertà di coscienza e alla più intima fede dei sudditi che non professano le opinioni religiose dei dominatori. Con una decisione che s’inquadra nel premeditato sistema di raggiungere, a ogni costo, un accentramento unitario al quale ripugnano tradizioni antichissime, profonde diversità di abitudini, di sentimenti, di natura, i tiranni di Belgrado hanno abolito i diritti secolari esercitati dalla Chiesa Cattolica nelle regioni già soggette al cessato Impero Austro-Ungarico concedendo una su- - 73 -