PARTE SECONDA. Milano, Venezia, la Dalmazia ne mandarono, degne che sien ricordate, o Dalla Dalmazia incomincio, siccome paese don- de meno aspeltavansi frutti tali, e da artista a me più noto e più caro. Francesco Salghetti è già a tale altezza nella sua via, che taluno potrà non lodare il fare di lui; disprezzarlo, nessuno. Ne’suoi quadri domina il sentimento pensalo d’uomo che fa dell’arte ministerio non trastullo. Non so che composto nell’ardore, e nell’eleganza severo. Egli ha vedute tutte le scuole d'Italia; e per l’altre, come per gradi, venuto all’eterea purezza, alla forza gentile della scuola Toscana. Ne’quadri della prima sua gioventù presentite l’artista; nella testa del Salvatore che scaccia i mercatanti dal tempio, lo vedete. Ma scorgete insieme che quella maniera è inuguale strumento all’ affetto, e che l’artista dovrà salire ancora più alto per poter dire: ho trovato. Affermare ch’egli abbia toccato il sommo, sarebbe un invidiargli le nuove altezze alle quali il generoso impeto dell’anima sua lo destina. Educare l'affetto, renderlo sempre più schietto, più operoso, più mite ; abbracciare in esso tutte quante le nobili cose; il lato nobile cercare anco nelle men alte; queste sono condizioni di vera grandezza. Dall’affetto ardente e sincero verrà con gli