DAI.MAZIA. 119 nessuna creatura fu da Dio inessa in questa dimora degli uomini invano: e dobbiamo di tale argomentazione fare stimolo all’intelletto per indagare le incognite utilità delle cose. Ma rumano sapere è tuttavia tanto povero, che delle più tra le creature non conosce pur una utilità, non che molte; e giunge a discernerla appena dalle altre simili. Verrà tempo (io non dubito), tempo lontano di secoli quando non i fiori soltanto e l’erbe tutte che la terra porla, serviranno per qualche maniera alla vita, ma e ciascuna di quelle che il mare asconde, daranno all’ umanità il suo tributo. A questa parte della scienza attesero sulle nostre coste due giovani valenti del veneto, il signor Zanardini e il signor Meneghini. Gita botanica altresì fece in Dalmazia il re di Sassonia. E più bello d’ogni spettacolo che la Dalmazia povera o qualsiasi fiorente provincia potesse offerire al nobile pellegrinante, più bello d’ogni spettacolo fu vedere una barca a vapore servire ad un cercatore d’erbe salvatiche; e la ricchezza recare tributo alla scienza. Nella quale affratellato a’ minori di grado, il buon re mesceva colloquii, più che cortesi, cordiali ; e del riconoscere un fiore raro più veramente godeva che non il Buonaparte dall’ aver falte co’suoi cannoni squarciare a migliaia di