tO() PARTE PRIMA. vece ardisco raccomandare alle donne Dalmate questo libro ; che lo proteggano in modo da renderne in breve necessaria la ristampa. ANNA VIDOVICH. La signora Anna Vidovich, da gentile istinto guidala al verseggiare, richiama l’arte all’origine sua, canta i versi che scrive. Se questo facessero molti verseggiaci lodati, s’accorgerebbero forse che quei loro periodi, con ricercata varietà di pose composti, varietà che ad altro non riesce che a turbare il corso limpido dell’ affetto, que’ loro periodi non è poesia. Il metro è qui l’epico delle genti illiriche, abbondante di sdruccioli, e non dissimile da quel della greca tragedia. La narrazione, eh’ è d’amore, so# ne va queta e snella come nel canto del popolo suole: e la singolarità de’costumi vi si riflette in acconcio modo. Altri dirà de’difetti: a me è assai rendere onore a donna che sa essere insieme verseggiatrice e madre, e non caccia la poesia, quasi zeppa nella vita. Insegni ella a’ Dalmati la riverenza del possente linguaggio ch’ebbero in sorte; la riverenza del popolo, e de’ suoi dolori, che suonano consolati nel canto.