TRIESTE. 137 qualche vincolo nuovo, avvicinando i nomi illustri a’novelli; se’giovano a mettere in anime pasciute di letture frivole qualche nobile alTetto ; sono aneli’ esse util cosa le Strenne. La Strenna Triestina è delle meglio d’Italia : nè molti i libri migliori. La prosa del Valussi intorno a una nuova maniera di monumenti da innalzare agli uomini degni, monumenti che, onorando i passati, giovino i viventi e i venturi, è nobile concetto e nuovo; se non che la forma non tanto elegante quanto s’addirebbe all’ ingegno ed al cuore del giovane raro. La rispettosa ed onesta severità colla quale il Tipaldo giudica le dottrine e la vita del Foscolo è da proporre ad e-sempio a coloro che tutto negli uomini famosi adorano o tulio detestano. Ne’versi dell’abate Capparozzo, del quale s’onora un ginnasio di Venezia, è facilità corretta che vela modestamente il concetto, e rettitudine di sentire, degna di maestro delle anime giovanili e di prete. Nella novella liricamente narrata dal Somma è più affetto che in altre cose di questo ingegno : che dall’ affetto mitemente, e generosamente esercitato acquisterà limpidezza. L’idillio del Carrer è, al mio sentire, delle più notabili cose del suo ingegno e della poesia nostra.