16 PARTE PRIMA. ricchezza toccano i canti, eli’ è mero ornamento e a servigio della bellezza, dell’ affetto, della carità, del valore. E però più volte veggiamo in que’ canti agli ori e alle perle aggiunto e quasi contrapposto una ciocca di basilico e un fiore: come i pellegrinaggi adoranti offerivano al Redentore, con l’oro, aromi d’incenso e di mirra. E per questo appunto che la povertà a’ Serbi è cara, gli è cara altresì F umiltà : 1’ umiltà, velo candido e leggiero il qual difende e abbellisce e fa più desiderabili tutte le umane virtù. L’eroe Serbo è altero; orgoglioso non è. I suoi nemici all’ incontro ne’ canti si mostrano provocatori sfacciati ed incauti; e la loro malaccorta impudenza mette negli animi un sentimento misto di sdegno e pietà. Il Serbo eroe non affronta pazzamente il pericolo; nonio disconosce stupidamente; ma quando il dovere e la necessità vel conducano, ad occhi veggenti lo incontra. E perchè non audace nè timido, egli non è dispietalo. Sa quanto costi 1’ onesta vittoria ; e ne attribuisce il merito meno al braccio proprio che a Dio. Sebben robusto e prudente, accade non sola una volta eh’ egli si trovi in man del nemico, in carcere, con la morte sul capo; e debba non con la forza salvarsene, ma con 1’ ingegno. Marco,