SAN GIOBBE.
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lutti in pergamena ee. (Vedi a p. 93 delle Novelle Italiane. Firenze 1835, 8.)
  Giammaria Mazzuchelli. Ha lungo articolo sull’4mt</jo negli Scrittori Italiani ( Voi. II. 651=655 ).
  Luigi Cornavo cardinale. Ha due lettere , l’una al doge di Venezia, l’altra a Francesco e Marcantonio Cornaro intorno al da Mula (Vedi nel Documento num. 8.)
  Gianfrancesco Lombardi in una lettera del 24 luglio 1564 diretta a Stanislao Osio fa sapere che il Seminario di Rieti fu pel primo instituito dal vescovo da Mula, come rilevasi dalle annotazioni di Girolamo Lagomarsini all’epistole di Giulio Pogiano (Roma 1762.
4.) (*) È ricordato altre volte l’Amulio in quell’opera (Voi. II. p. 275. 349. Voi. III. p. 24. 38. di6. 171. 309 ec.
  Francesco Pola ha una epigrafe in onore del da Mula fatto cardinale. Essa è alla pagina 402. dcU’operetta : Inscriptionum Frontisti Polae Jurisc. Ver.on. liber singularis, inserita a p. 293 dell’Opera Aloysii Novarini Veronensis variorum opusculorum Tomus unus. Veronae 1645. fol. Il Pola ha ivi altre epigrafi encomiastiche per la famiglia Da Mula.
  Paolo Dlanuzio. Epislolarum Pauli Manucii . libri XII. ec. Lipsiae 1720. -12. Nel Voi. II. alla p. 431. libro VII. epistola I. sta una di lui lettera a Camillo Paleotto in data Romae XII. Kal. ian. 1565. nella quale a p. 433. lodando il Mula come proteggitore dell’ottime arti, fa sapere che ha presente agli occhi fratrem tuum auditorem Rotae celeber-rimum, clarum praestantibus in christianam rempub. meritis. (cioè Gabriele Paleolti) — E alla pag. 469. 470. nn’altra lettera del Manuzio allo stesso Camillo in data VII. id. marlii fa conoscere che il Mula poc’anzi stato malato s’era risanato, dicendo l'autore il-
Ixim virum in oculis fero unumque praecipue colo ec.
  Paolo Manuzio. Lettere inedite di Paolo Manuzio, copiate sugli autografi esistenti nella Biblioteca Ambrosiana. Parigi. Renouard. 1834. 8. Vi si ricorda l’Amulio, come uno de’ maggiori amici di Paolo nelle lettere degli anni 1561. 1566. 1568. 1570. a p. 66. 75. 122. 183. In quella del 15 marzo 1568 scrivendo al figliuolo Aldo, dice: Dirai a mio carissimo compare M. Paolo Ramusio che l’Oratione del cardinale Amulio, per saper mio, non si stampò, ma me ne accerterò, come egli sia tornato da Rieti (1). E in quella dell’ultimo febbrajo 1570, pur diretta a suo figlio gl’ insinua che volendo dedicare in Roma una edizione di San Gaudenzio, non si diparta dal cardinale Amulio (2).
  Andrea Menicliini nella Orazione delle Iodi della poesia d’Omero, et di Virgilio (Vine-gia. Giolito 1572. 4. al registro c. i tergo) fra’ parecchi illustri nomina i GranveJa, Amulio, Coreggio, Lomellini, Commenduno cardinali s Quest’Orazione sta infine dell’Achille e dell"Enea di Lodovico Dolce.
  Andrea Memmo nella sua inedita scrittura, come Savio di Terraferma fatta di commissione degli eccmi Savii intorno alle cose di Roma, l'anno 1709, ricorda il caso dcll’A-mnlio pel vescovato di Verona, lodando la Republica di voler conservare le sue leggi inviolate malgrado i giuramenti e le imprecazioni colie quali il Pontefice facea fede dell'innocenza dell’ambasciatore.
  Girolamo Priuli. In due sue ducali a Giacomo Soranzo Oratore a Roma, datate 26. e 27 agosto 1564 ( Codice mio membranaceo 2223. numeri 39 e 40) è indicazione di un processo fatto dalla Signoria contro alcuni sospetti di avere tentato di avvelenare
  (*) Giova riportare il brano ad onore del Da Mula. Volume III. pag. 389. in nota: «Dum Romae » consulitur primum Seminarium, cardinali Amuliì opera, constitutuin est, de qua re sunt illa inloan-« nis Francisci Lombardi litteris ad Hosium die 24. iul. an. 1564 Roma in Poloniam datls, ( il quale » Lombardi scrive): « Hoc unum etiam non taceo quod, cum deeretum fuerit in Sancta Synodo sess. » 23. c. 18 ut in civitatibus erigeretur Seminarium, illustrissimus cardinali meus (cioè l’Amulio ) » primus fuit inter episcopos qui illud erexit, et ascivit in illud pueros XXVI juxta tenuitatem sum-» ptus ».
  (!) Io credo che questa Orazione sia quella detta per l’esaltazione alla Santa Sede di Pio IV ; la quale Orazione fu per la prima volta impressa in Venezia nel 1846, e che ho notata al n.° 8. delle Opere stampate.
  (2)	I Sermoni di San Gaudenzio non si stamparono dal Manuzio; essi si ristamparono emendati molli anni dopo, cioè nel 1720 dal Cornino in Padova per cura di Paolo Gagliardi.