6S0 SAN GIOBBE. » di Scio, ciré quasi del tulio simile a quella » della Serenità Vostra, che per gratta, del » Signor Dio fa batter li miglior ducati che » si possono ritrovare; per il che voglio » ricordarle riverentemente che per dignità » della sua cecca che è anteposta a tutte le » altre che si stampano in oro, vogli esser » contenta di commettere al clarissimo suo » Bailo che procurasse d’ottenere un coman-» damento dal serenissimo Gran Signore, per » il quale a’ Sciolti fusse prohibito il poter » stampar ducali simili a quelli di Vostra » Serenità, et se al presente non le paresse » bene di tentare questa cosa, ella con la » prima occasione c’havrà di mandare a con-» firmare li capitoli della pace col succes-» sore di quella Maestà, et reformarne molti » d’essi che di ciò hanno grandissimo biso-» gno, potrà domandare che nelli detti ca-» pitoli sia aggiunto anche questo, come im-» portantissimo et alla dignità di lei, et al 0 conmiodo delli sui sudditi, che trafficano » per la Turchia, che per non essere ingan-» nati convengono per ogni minima summa » di ducati che riscuodeuo, spendere parec-” chi a. (aspri) per far vedere se li ducati » sono Vineliani et buoni, o Sciotli, che co-» me ella sa vagliono un a. (aspro) di manco » delli Vineliani la qual cosa oltra che serà » gratissima a tutte le parti del levante, » che corrono l’istesso risico, che li sudditi » di Vostra Serenità d’essere ingannati, et » specialmente da giudei che fanno le stampe » molto simili a quelle di Scio; serà anche » di molla dignità di questo Serenissimo » Stato. » Che al titolo di Bailo aggiungesse quello di ambasciatore, affinchè potessero facHinente 1 Baili decorati anche di questo titolo essere facilmente introdotti a negoziare col Gran Signore massimamente in casi di straordinaria importanza. Che se cosi, egli dice, avesse potuto fare il fu bailo Girolamo Ferro quando furono ritenute le tre navi veneziane, forse che in una sola udienza col Gran Signore si sarebbe lerminato in bene 1' affare. E aggiunge: «Le affermo anche che » continuando li clarissimi signori Baili col » solo titulo c’ hanno al presente et com-» mettendogli la Serenità Vostra che per » qualche suo importantissimo negotio ha-» vesserò a ritrovarsi col serenissimo Signore » li magnifici Bassa direbbero che non è » usanza ch'essi parlino con la Maestà Sua, » se non nella prima et nell’ultima audienza » c’hanno det lui, si come disse il quondam » magnifico Rusten Bassà al predetto bailo, » quando la Serenità Vostra scrisse al Sere* » nissimo Signore per la liberatione delle » ritenute navi : non volendo assentire che » il quondam Bailo havesse potuto pur pre-» sentargli le dette lettere, dicendo, che li » Baili non erano ambasciatori et che non » havevano tanta auttorilà in questa eccelsa » Porta. Altri suggerimenti relativi ci sono, ma bastino i predetti Parlando poi di due ministri veneziani il Civrano e il Colombina scrive: « Del Civrano et del Colombina che » imparavano la lingua turca dirò solamente » alla Serenità Vostra che sei detto Colom-» bina non si faceva Turco, uno et l’altro di » loro in quella professione haverebbe fatta » buonissima riuscita in servitio di V. S., » ma essendosi egli fatto, et stato tolto nel » serraglio del Serenissimo Signore, non ac-» cade parlarne più di lui, ma solamente del » Civrano ritornatosene alti piedi della S. V. » per le cagioni scrittele dal clarissimo suo » Bailo. II quale se continuerà ad imparare » in questa città di quel modo, eh’ egli ha-» vea principiato in Costantinopoli potrebbe, » per quanto ne fui informato, tal frutto fare, » ch’ella tra poco tempo sicuramente se ne » valerebbe di lui» ss Ricorda eziandio il fedelissimo dragomanoCern.(i) «che in questa » professione non ha havuto nè haverà mai » pare, non che superiore, per esser prati-» diissimo delle cose del mondo, giuditioso, » patrone di molte lingue, rispettato assai » dalli magnifici Bassà, et da tutti gli altri » grandi dell’eccelsa Porla, così per il suo » valore, come per essere dependente da lei » et riputato per suo suddito;» e lo raccomanda; come pure raccomanda altri sui dra-gomani Pasquale et Mathecca ( i quali furo- (1) Cernovicchia, io credo; della quale illustre dalmatina famiglia e eia nobile veneta avrò a parlare altrove, '