della tirannia del Governo di Belgrado. Il quale, tanto ha compreso la importanza di questo fenomeno, che ha cominciato a cacciare dall’Esercito centinaia e centinaia di ufficiali, che sostengono tale idea e che vengono perciò chiamati «amputisti ». L’abisso fra «prèciani» e « serbiàni » è divenuto tanto profondo che il più grande e ultimo baluardo del partito unitario serbo in Croazia, è ormai definitivamente crollato. Anche Pribìcevic si è schierato infatti decisamente con gli antichi fratelli croati, e il mutamento delle sue idee si fece così netto e definitivo, che insieme al Capo del partito separatista croato, Dott. Macek, furono deferiti al Tribunale speciale di Belgrado, alcuni fra i più noti capi ortodossi fedeli seguaci di Pribìcevic. I « prèciani » senza distinzione di religione, vedono ormai tutti, ben chiaramente, che la linea della Sava e della Drina divide due mondi, compieta-mente diversi, l'Occidente e l’Oriente. E’ la stessa linea che nell’anno 395 d. C. fu stabilita dall’imperatore romano Teodosio come frontiera fra le « partes orientis » e le « partes occidentis » dell’impero romano, fra Roma e Bisanzio. I Croati non rimpiangono di essere caduti temporaneamente sotto il dominio di Belgrado perchè questo era il 68 -