806 ALLA CHIESA DI SAN DOMENICO. Voi. I. pag. 116. 117. Tommaso Donalo patriarca, secondo che scrive il Sanulo nei suoi Diarii, Volume VI. pag. 59, ha fabricha ma bella caxa a Mirati dove landava a piacer et a lassa al patriar-clià. (Moriva il Donalo nell’undici novembre 1504):= Ora, quella casa sussiste ancora; e fu presso che rifabbricata dal patriarca moderno Pietro Aurelio Mutti nel 4854 ; il quale nel mese di settembre di quost’anno 4854 vi fece I,a sua prima villeggiatura. Che sia stata in antico fabbricata dal Donato apparisce anche dallo stemma marmoreo che mi fu fallo vedere da don Pietro Dorigotti segretario patriarcale, avente le fascie dell’arme Donà (non della casa detta dalle Rose) e le chiavi patriarcali incrociate. La famiglia del patriarca ero quella che ne' primi anni di questo secolo si estinse in un Giustino, e che abitava a’ SS. Giovanni e Paolo in Calle della Testa. Voi. I. p. 117. col. 2. in fine. Il patriarca nostro Girolamo Querini stette • re anni a Ronzano, e vi fece del proprio alcune fabbriche e cinse di mura due prati in cui senza uscire del Convento potessero ricrearsi i Religiosi. Veggasi a p. 69 e a pflg. 121 il chiarissimo sig. conte Giovanni Gozzadini nella Cronaca di Ronzano e Memorie di Loderingo d'Andalò frate Gaudente. Bologna, 4854 in 8.vo, dove cortesemente fece memoria anche di quanto scrissi intorno al Querini. Voi. I. pag. 119. 120. inscr. 7. Nel Codice DCXLV membranaceo del secolo XV. già csisteute nella Biblioteca dei SS. Giovanni e Paolo, descritto alla p. 207 del Tomo XL della Nuova Raccolta di opu- scoli Calogerana erano contenute alcune opere del padre Caffarini, cioè di fra Tommaso da Siena. Erano \. Vita della Beata Giovanna di Orvieto tradotta dal Caffarini in lingua italiana ss. 2. Vita della B. Margarita della città di Castello, tradotta dallo stesso ss 3. Leggenda della Beata Cattarina da Siena di fra Raimondo da Capua volgarizzata in parte da un Senese, e in parte da un Piacentino — 4. Lauda in rime della Beata Cattarina da Siena ss Ora io piangeva perduto tal codice, monumento prezioso di lingua italiana, poiché fu un'epoca in cui i codici di quel Monastero andarono qua e là dispera si, sebbene molti se ne conservino nella Marciana, quando il mio pregiato amico Andrea Tessier comprollo da Giacomo de Lorenzi librajo di qui in quest’anno 4864. Si seppe che provenne dalla eredità del fu padre Bernardo Antonino Squarcino già vescovo di Adria, dell’Ordine de’ Predicatori, da pochi anni defunto, il quale salvollo dallo smarrimento. Il Tessier vi trovò gioje nelle voci e nei modi di dire toscani compresi in quelle leggende; vi sta studiando, e a suo tempo ne darà agli amatori un particolariz-zato ragguaglio. Voi. I. p. 134. linea 21. col. 1. Trevigi —• correggi — Brescia. Voi. I. pag. 138. col. 2. L’ illustre cavaliere Fabio Mutinelli nel Voi. H. a png. i61 e seg. della sua Storia Arcana ed Aneddotica pubblicò alcuni brani dei Dispacci da Napoli del segretario Barto-lommeo Cornino dal giorno 29 dicembre 1589 al 22 ottobre 4593. Voi. I. p. 144.142. II. 431. coli. Conghiettura il cavaliere Vincenzo Lazari che le sigle S. A. che stanno neirornamenlo Seconda curiosità è che l’Autore a convalidale la giusta sua opinione clic rimedio all’ accidia è il travagliare colle mani, come già gli antichi monaci, riporta tradotto in volgare quel libro decimo dell'Opera di Giovanni Cas-siano intitolato Dello spirito dell Accidia. Vitio in ordine sesto. Di chi sia il volgarizzamento non dice. Esso non è tratto da quello che ne fece l’ahate Benedetto Buffi, e che fu impresso in Venezia dal Tramezzino nel 1565 in <[. edizione assai rara, e posta anche nell’ Indice Romano donec eorrigatur. Ma o sia dello stesso Capponi, autore, o di altro, tale volgarizzamento avrebbe dovuto registrarsi e dal Paitoni, e dall’Argelati nelle loro Biblioteche. Osservo poi, ehe alcuni esemplari del detto libro Facile est inventis addere. 1356, mancano dell’opuscolo del Cai-siano de Accidia-, levato forse dà qualche ¡Monaco per buoni riguardi.