trionale, ma anche a Zagoria e nella Slavonia. A Oroslavlje, località situata a circa 40 chilometri da Zagabria, vi fu il 4 ottobre uno scontro con i gendarmi i quali dovettero ritirarsi. Un altro fatto che mette in piena luce la situazione è avvenuto nella notte dal 9 al 10 ottobre nella stazione di Licki Osik, a poca distanza da Gospic, dove un trasporto militare di munizioni diretto a Spalato fu fermato e sequestrato dagli « ustasi ». Pur essendovi in quella regione truppe regolari con 3500 fucili, gli insorti riuscirono a scaricare due vagoni di munizioni, che vennero distribuite a varie colonne di portatori che si dileguarono quindi con la preda prima ancora che le autorità potessero intervenire. Il movimento è così popolare che anche molti organi statali mantengono nei suoi confronti un contegno passivo. Altri invece prendono misure che non sono atte a calmare il Paese, come quella di costringere la popolazione civile a precedere i gendarmi nelle loro perlustrazioni. « Nella Lika esplica la propria attività un funzionario di polizia, certo Huziak, che applica i metodi del famoso Bedekovick. Molti innocenti sono stati arrestati e maltrattati gravemente. Fra la gente del popolo si dice che nelle carceri della Lika siano già morte parecchie persone, fra cui l’ex-capitano dell’ Esercito austro-ungarico Rukavina, arrestato dopo lo scontro di Brusani. « Questa — conclude la Reichspost — è la situazione quale si offre all’osservatore straniero. Si ha l’impressione che eventi molto gravi si preparino e che l’autorità dello Stato vada perdendo sempre più terreno ». 11 - 161 -