6¡0 SAN GIOBBE. neziane serbiamo memoria di un allro Francesco Salveti che fu piovano di Santo Stefano confessore (detto da noi San Stin), il quale è collocato da Flaminio Cornaro all’anno 1660, e che morì del 4703:= E così pure di Lorenzo Salveti piovano di Santa Maria Elisabetta di Lido, benemerito assai di que-sla Chiesa, posciachè promosse nel 1671 la dedicazione di essa eseguita da Pietro Martire Rusca vescovo di Caorle (1) ; fece ristorare nel 1082 la pala di uno degli altari eh' è di mano di Girolamo Pilolto (Moschini Guida 1813. Voi. II. p. 385) e l’altra pala col battesimo di Gesù Cristo nel 1690. Moriva canonico della Cattedrale nel 1691, siccome già a suo tempo nelle inscrizioni di quella Chiesa vedremo = Aveva Lorenzo una sorella di nome Catterina moglie di Pietro Enzi, interrata in S. Maria Elisabetta nel 1677. (2). Lo stemma sulla presente tomba in San Giobbe rappresenla una Zampa d’uccello ( forse di una gru) avente alle due estremità una stella. 41. GASPARl A MOTIS 1 AVVNCVLO DILE-CTISS . | 10 . ANI . GHETIVS | EX TESTAMENTO | NEPOS CARISS . | II. M . H . S . [ MDLVIII. Nella stessa Cappella sul pavimento. Questi cognomi A MOTIS, e GHEZZl (se GHETIVS si può interpretare così) s’incontrano facilmente nelle nostre provincie. E il Moschini a p. 154 del Voi. I. della Letteratura Veneziana nota un Sebastiano Motis Udinese, morto nel 4 735, di cui sono in luce le sacre panegiriche Orazioni ; ed io ho notato nel Saggio di Bibliografia a p. 411 col num. 2976 una orazione di Sebastiano Mot-lis in morte di Giovanni Delfino patriarca di Aquileja e cardinale. Udine 1699. 4. Quanto alli Ghezzi pajono di origine Comasca, sebbene nelle inscrizioni Veneziane pur se ne incontrino che pajono di nostra origine. Io conobbi il prete Antonio Ghezzi allievo della chiesa di San Giuliano, espertissimo di caratteri antichi, che trasse dall’Ar-chivio di essa quantità di peregrine ed utili cognizioni, e raccolsele in un volume a penna che da me si conserva ; colla scorta delle quali, come osservava anche l’abate don Sante della Valentina cappellano dell’ arci-confraternita di S. Rocco nelle sue Memorie inedite de'preti veneziani illustri, si potrebbe facilmente scrivere con maggior pienezza, che non fece il Cornaro, la storia della chiesa di San Giuliano sr Aveva egli nitidissimo carattere, ed oltre quel volume ne tengo degli altri di parecchi opuscoli da lui diligentemente copiali = Morì da non molti anni in Venezia; ma il suo cognome e forse suoi parenti vivono pure oggi o negl’ impieghi pubblici o nello esercizio di arti d’industria. scovi di Bergamo ( T. IV. pa». 480 ) lo dice Bergamasco ~ II Cappelletti ove de’ vescovi di Ancona (T. VII. p. 68) lo dice nato in Ancona, e dove de’ vescovi di Bergamo ( T. XI. pag. 508. 509.) Io «tbiama (per errore forse di stampa) Saliverti, ma lo dice Milanese ~ È egli dunque Bergamasco, o Milanese o Anconitano ? Non credo che sia di tal fama che debbasi, come già d’Omero, disputare di qual patria fosse. (1) Poiché agli Scrittori intorno a questo ed altri vescovi di Caorle fuggì questa circostanza , riporto In memoria che scolpita in pietra leggesi sulla facciata di fuori della Chiesa —D. O.M . HOC TEMPLVM DKDICATVM FVIT | AB ILL. ETR.D.D. MARTIRE RVSCA EPISPO | CAPRV- LARVM | PLEBANO LAVRENTIO SALVETIJ ANTONIO MORETA FRANCISCO GAZA FRANCO | MVSCIHETO HVIVS ECCLESIAE | COMISARIIS | ANNO MDCLXXI. VII. MENSIS IVNII. (fu omesso il prenome PETRO). Morì il Rusca nel 1674. (2) Questa famiglia Salvetti era anche Toscana; e veggo nei Codici già posseduti dal fu N. U. Lorenzo Antonio Da Ponte indicale — Lettere del sig. Salvetti Residente di Toscana in Londra, e del-l'ambasciatore Contarmi colle quali viene indotta la compagnia de’ Mercanti inglesi in Levante a non permettere che i loro vascelli prestino opera ai Turchi contro la Repubblica di Venezia, scritte daI giorno 25 ottobre sino al giorno 10 dicembre 1649. Il Negri negli Scrittori Fiorentini ne nota varii.