SANG » tius ducis in vita, carilate erga patriam, » pro qua eliam, si sit usui, mortem oppele- * re, et pium et pulcherriinuni putas ec. ec. 8. A Nicolò Tron doge, Paolo Bagellardo dedica il seguente libretto: Ad ili. principem dominum Nicolaum Tronum dignissimum ducevi veneciarum dominum suum precipmtm, Libellus de egritudinibus infantimi per magi-strum Paulum Bagellardum a Flumine editus incipit (eliciler. (in line). Impressus die 10. novembris per p. Matheum de Vindischgretz 1487. 4. carattere gotico. Avvene una anteriore edizione citata dal Graesse (p. 275. 1. Tresor Bibliograph. 1859 ) cioè: Palavn M . CCCCLXXII. die XXI. aprilis Bar. Val. patavus F . F . Mar. de septem arboribus prutenus in i. Il Bagellardo sul bel principio enumera i benefìcii ricevuti dal padre del doge : JVam cum puto me in darum virum evasisse dum-taxal beneficiis illius praeclari genitoris lui palricii honestissimi: qui me innata sibi liu-manitale ad medicinalem sedem evexil, in qua odo et viginli solares circulos honesle militavi ec. cosi in pegno di grato animo dedica al figlio doge l’opuscolo.— Del Bagellardo vedi il Vedova negli scrittori Patavini, sotto il cognome FIVME. Fralli manoscritti lodatori del Tron, è Jacopo Tiraboschi bergamasco che ha versi latini diretti a Nicolò Tron e a Chiara sua sorella madre di Tommaso Lippomano, contenuti in un bellissimo codice membranaceo della Biblioteca Capilupi, già registrato a p. 145. 147. dall’abate Giovanni Andres nel catalogo dei codici di quella famiglia. (Mantova 1797. 8.) Nella Marciana abbiamo al nurn. CCXCIX. della classe VII. un bel codicctto membranaceo del sec. XV in ottavo, con fregi miniati sulla prima facciata, e lo stemma TRON, intitolato latinamente LAVS ILLUSTRISSIMI I 0 B B E. 649 VENETIAR. PRINCIPIS ¡NICOLAI TRONI, ma l’operetta è in versi italo-veneti con qualche prosa. I versi cominciano ; Quel sumo idio che reze luniverso E cliel governa per la sua boutade La sua Maestade Ne ha proveduto dun bon pastore......Qui dredo notero el mi- lesemo e mexe el zorno (o crearlo el prexenle novello illustre prinzipo misier nicolo trun per memoria perpetuale (dice che fu creato a’23 novembre 1471) ... . Segue il nome degli elettori ; un breve elogio in prosa ... Poi si ripigliano i versi così: Invocation a la versene Maria che mantegni sano el prexenle doxe el alieno de pensieri de la bona memoria de suo fio misier Zuane (1) Finisce il libretto con tre versi latini: Principis invidi Venelis insignia troni Sedibus liaec diuturna queant subsistere et ipsis Hostibus ex loto populis venerentur in orbe. In quanto alla numismatica spellante a questo doge, leggasi la lettera a me diletta dal chiarissimo Lazari nel documento numero 11 (undici). Di emblemi, credo certamente d'invenzione assai posteriore una impresa indicala dal Sadelcr, e dal Ferro ( p. 288. Teatro ec. ) cioè « Giovane donna, nuda, intesa per la » volontà o anima nostra, sopra alcune reti » o lacci intesi per quei del mondo, diavolo, » e carne in mezzo due piaute di lauro e d di palma, che mostrando con mano alzata » il cielo, quasi con ¡sprezzo dei premii et » honori di questo mondo, dice : IMMOR-» TALE QVOD OPTO, fu di Nicolao Trono » doge di Venelia. » Bellissima è senza dubbio la copia membranacea della Promissione ducale di questo doge : Essa è così descritta nei Zibaldoni dell’abate Jacopo Morelli « Codice mem- , » branaceo in fol. del secolo XV. presso l’a-» baie Canonici celebre raccoglitore di pre? » ziosità in genere di codici e libri a stam- (1) Si allude olla infelice morte del sopraddetto Zuanne Tron figlio del doge Egli fu ucciso da Turchi nel 4470 all’occasione della presa di Negroponte. Il Malipiero ne’ suoi Diarii dice che Girolamo Longo fu da coloro messo tra due tavole e segato per mezzo, e che Giovanni Tron fu impalalo: tutti do omeni animosi, e prima che i sia sta presi i ha fatto pugna gran fe con i so officiali contro Turchi. (Vedi: La presa di Negroponte fatta dai Turchi a' Veneziani, descritta da Giacomo nizzardo. Venezia. Merlo. MDCCCXL11II 8 data in luce da me con documenti e annotazioni. I versi dell'anonimo poeta sono : Sempre sera (il doge Nicolò) contro questi chnnì (i turchi) Sol per ìimpresta fo de neqroponte La che elefante Fo el nostro nobel misier Zuane Movetive a pietà ho sente veniziane A la bona memoria del caxo fortuna De questo da cha truno Che morì per la fede e per el Stado.