ALLA CHIESA DI S. IACOPO DI PALYDO. Voi V. pag. 495. Altre due curiosità relative a questo monastero : Dal Registro sentenze (Godice mio 2674) « Polutius Superantio prò «iniuriasse abbalis- • sam et moniales Sancii Iacobi de Palude in-» gressas monasterium condemnalus in lib.50. » sequuntur aliae 4. condemnaliones prò ea-» dem culpa, anno -1333 die 3 sept. ss Pe-» trus Baseio prò copula cura moniale S. la-« cobi dè Paludo, et extractione illius de * dicto monasterio cond. annis duobus in » carcere et nunquam possit ire ad dictum » monasterium, et tres socii qui fuerunt ad » extraendum iliam monialem de monasterio » condemnali. anno 4363 die 24 martii. » V. pag. 497. 498. JJJJ Intorno al cardinale Antonio Panciera è lodevolissimo l'opuscolo che fu impresso nel 4857 in Venezia dalla tipogr. Naratovich , intitolato: « Dei buoni ufficii della repubblica » di Venezia in favore del cardinale Antonio » Panciera patriarca di Aquileja studio sto-» rico sopra documenti inediti. 8.vo. » Ne ebbe già data contezza, quando fu letto nella Scuola Paleografica, il professore di essa Cesare Foucard nell’opuscolo Notizia degli studii paleografici e storici ec. Venezia (1858); e dal Foucard sappiamo che il valente giovane che ne parlava fu il dottore Fausto Eugenio Bonò; il che vuoisi notare; essendo l’opuscolo anonimo. Fu nobilmente stampato per le nozze Zoppola- Salvadego, e molto opportunamente sendo lo sposo Andrea discendente dall’ illustre famiglia de’ Panciera. Vi è premesso anche il Ritratto del cardinale. E registrato eziandio questo libretto a pagine 152. 433. del Saggio di Bibliografia del Friuli del dottore Giuseppe Valentinelli Bibliotecario della Marciana (Venezia. Commercio 4861. 8.°) opera necessarissima per 10 studio storico di quella illustre provincia; 11 cui esempio sarebbe a seguirsi da tutte le altre delia nostra Peuisola : siccome già da alcune si è in questi ultimi anni fatto. . irj-aiaiiiiB o-ija*] oìbìwì fcflSibixio Js im ailsb « ALLA CHIESA DEGLI TNCVRAMII. Voi Y. pag. 301. linea di. ‘ Mi 111* flUjtr, fil 01. O .'fl S. Servilio — correggi — San Servolo. Voi V. pag. 307. nota (4). Qui parlo di Girolamò Regino eremita Mantovano ; e ho citato 1'opuscolo : ììorologio della Sapienza. Venezia. De Luere 4511. 4.° Ora dobbiamo saper grado all’illustre Francesco Zambrini il quale alle pag. 236. 23»7 e 370 del libro « Le Opere volgari a stampa » dei secoli XIII e XIV ed altre a’ medesimi » riferibili o falsamente assegnate - ediziorte » seconda nuovamente accresciuta e miglio-» rata. Bologna 1861. 8.° * fece osservare che il Regino non è veramente il traduttore di quest’ Opera. Egli stesso il Regino dice nella lettera di dedicazione a Cristina Bembo, che mentre avea deliberato di tradurla in lingua materna e ne avea dato anche bon principio, gli venne alle mani una antichissima traduzione di essa; quindi, anziché continuare nel suo volgarizzamento, si pose a racconciare e ridurre a buona lezione, anche col soccorso dell’originale latino quella traduzione. E in effetto, osserva lo Zambrini, che frammezzo l’antichissima semplicità che generalmente vi tralucc, per la quale que-st’è a considerarsi un bel lesto di aurea antica lingua italiana, apparisce qui e qua la mano correggitrice del moderno editore. E in pruova di quanto disse Io Zambrini aggiungerà alcune voci che scorrendo il libfo ho trovate purissime : Scioccheggiare ( p. 4. tergo, Dicrollalo (p. 5.) Razzuolo (p. 6) Ruminando (ivi) Caudiare (ivi) ec. ec. Due altre ne vidi, cioè Visceroso, (ivi) la qual voce manca nel Vocabolario del Manuzzi;ed Emanazione (p. 5 tergo) della quale in quel Vocabolario sono esempli del Magalotti, (seco- lo XVII) ; c questa potrebbe essere uìka di quelle aggiunte dal Regini ss Si sa già che l’autore del libro fu il domenicano Enrico Susone che lo scrisse in lingua Svedese , dalla quale venne tradotto nella latina, e da questa l’anonimo trecentista lo ridusse alla materna. Ho parimenti di Girolamo Regino un li-