SAN GIOBBE. 545 delle colonne dell’altare, e reco propriamente l'anno MDLXXXY (4585) (*) = La seconda parte è pur divisa e dipinta a color nero, non iscolpita, sulla base di dette colonne: ma rivedute da me oggi 44 febbrajo 4859 queste linee colorate, le trovai talmente smarrite che a grande stento si rileggono. L'Altare, che è decorato di una lodatissima tavola di Paris Bordone rappresentante Sant'Andrea, San Pietro e San Nicolò, spettava alla Confraternita, o Scuola de’barcaroli del Traghetto di Marghera e di Mestre, della quale parlerò in seguito al num. 403. Ho rimarcato che su' capitelli delle due colonne si leggono a rovescio scolpite le parole (iMOVdMOO) = (OdiMI Ni) Il cognome BOTTAZZO è antico anche fra noi. In una pietra scavata, anni sono, nelle vicinanze della demolita Chiesa e Convento di Santa Maria della Umiltà, la cui area forma oggidì una porzione dei cortili ad uso dei giovani del Patriarcale Seminario, ho Ietto scolpite le seguenti parole D . C =s F , Gs M. B s= VNAN1MES TRES ATQ. DYO BO | TATII CONCORDES EX DATIO TIl | IV PRO CENTENARIO SVP LVCRATI | FVERVT DV-CATORON | 4000 . PRENCIPIO | ADI 41. ZVG.° M . D . L . V | ET FINI ADI PRIMO ZVG.° | M . D . LVII M . B. ss A . B. Le prime sei sigle indicano i patrizii D. Contarmi s F. Gradenigo rz M. Bollani, come rilevai dagli stemmi fra le sigle stesse. E le quattro ultime sigle comprendono i nomi de’ due Bot-tazzi, uno de’ quali direi certamente essere Antonio daziere, o imprenditor del Dazio, del quale Antonio si fa menzione dal Sanuto c= (Diarii LV. 43.). « Adi 24 ottobre 4 531 fu » posto per li Consieri e Savii una gratia a » uno e debitor di la Signoria nostra chia-» mato Loco? Armano spicier a la regina » olim al sarasin de due. 4400 per perdita » di do carati dii dazio di le 3 per 400 con-» dutor Antonio Botazo a 1 Oficio di le rason » nove » E nel Volume LVII. a p. 4 09. 440. » Adi 20 octubrio 4552. Antonio Botazo dati zier arrestato per ordine delle due Quaranti He. Gli Avogadori volendo retener Antonio » Botazo fo datier quello si absento, et si » scose in S. Stefano , ma poi fu preso ( e » con lui furono presi altri ) perche questi » s'intendevano insieme et havevano scritti « di non si far danno nel tuor li datii di la » Signoria et haveano inteligcntia con li cali ratadori avanti tolesseno li datii li quali » dazii ha vadagnato ec. ec. » (4). Questa lapide che vidi abbandonata sul suolo nel chiostro di Santa Jlaria della Salute, vicina all’Umiltà, spettava ad uno dei Magistrati che in quei dintorni erano incaricati anche della esazione de’ dazii. Il cognome BONA .... si rileva intero dal Processo dell’Archivio num.XLI che riferisce intera questa seconda parte dell’ Inscrizione, cioè SEBASTIANO BONAZZA ET SOCIIS. Anche di questo cognome abbiamo parecchi, spezialmente gli Scultori che furono del secolo XVII - XVIII. (*) È quindi uno sbaglio il 4535 stampato nel fascicolo 7 della Pinacoteca Veneta ossia Raccolta de’ migliori dipinti delle Chiese di Venezia (Venezia. Grimaldo. 4859) ove è fatta incidere la detta Tavola ; il quale sbaglio fece all’ illustre autore dire che Paris Bordone la dipinse in quell’anno 4535. io direi piuttosto che lavorolla circa il 4554 nel qual anno fu conceduto da’ padri ai fratelli della Scuola di S. Andrea ossia del Traghetto di Marghera di tramutar il loro Altare da luogo a luogo uella stessa Chiesa di S. Giobbe (Vedi il documento nell’Iscrizione 403). E direi che rifatto l’altare uel 4585, cioè dieci anni dopo la morte del Bordone vi fu collocata la Tavola sua : ma siccome l’antico altare, ove stava, era più basso, cosi, vi fu aggiunta, probabilmente allora, la mezza luna di mano inferiore (dice bene il Moschini p. 63. Voi. II.) rappresentante il Padre Eterno. (4) La voce Caratador manca nel Dizionario del Boerio. S’intende che viene da carato porzione in cui si divide una impresa sociale di commercio. Quindi Caratadori si dicevano tutti quelli che godevano di tale porzione. Abbiamo varie leggi sul proposito, fralle quali una del 4K56. 20 aprile; e un’ altra del 40 gennaro 4567 in materia de Carraladori de datii, e delle fraudi usate per li debitori della Signoria nostra et per li Carratadori delti Datii a danno di essa ec. (Codice mio num. 2544, secolo XVII intitolato. Sumario de diverse leggi appartenenti all’officio ill.mo del dado del Fitto et altri datii raccolte et somariate da me Giacomo Bernardi Avvocato fiscale di detto officio. Il suddetto Antonio Botazzo è ricordato come datiario de Tutta per cento alla Tavola d’uscita in una sentenza di Francesco Cappello podestà di Murano in data 3 settembre 1545, contenuta nel mio codice 2795 a carte 84 tergo.