ALLA CHIESA DI S. MARIA NOVA. 863 fa medaglia del doge Giovanni Bembo, e un epigramma che finisce. Ueros hircino veliere plusquam valet. (Descrilto nel Catalogo dei Codici Svayer al n.° 1373, e nei Zibaldoni Morelliani p. 518. de’ miei estratti). Voi Ili. pag. 320. colonna prima. In una mia rara Raccolta di Parti a stampa del secolo XVI, intitolata a penna Parte di Giflie raccolte a uno che si suole consegnar alti sopracomiti, ve ne ha una del 26 gennaro 1552 a stile veneto, cioè 4 553 a stile romano, la quale comincia. « Questo Conseglio » ha inteso dalle lettere del no: ho: ser Zuan * Mathio Bembo capitano generai in Candia, » che essendosi maritato ser Alvise suo fi-» gliuolo che era sopra comito sopra una » delle quattro galee che andorono de lì de » ordenc del dilettissimo nobìl nostro Stc-» fano Tiepolo capitano generai da Mar, per » accompagnar le CANAIOTTE è restato in » Candia » ordinasi che dobba entro il maggio ritrovarsi in armata Sopra detta galea, colla comminatoria di perder l’impiego di sopra comito e gli avanzamenti ec. Si osservi la parola CANAIOTTE, che non trovo ne’ Di-zionarii veneti, e nè anche nell’elenco delle antiche barche veneziane datoci dall’illustre Casoni ove tratta delle costruzioni navali (Venezia e sue Lagune Voi. I. Parto I. e II. pag. 489 e seg. ) Erano forse navigli destinati ad andar a Canaia (Cenaeum, promontorium et oppidum Euboeae, del quale vedi Baudrand). Voi. III. pag. 321. colonna ì. Anche del 4570 era in vita Giammatteo Bembo che in quell’ anno fece il suo testamento. La copia esiste presso il nobile Vettore Gradenigo già Commissario superiore di Polizia, ora in pensione. Voi III. pag. 337. nim. XXI. Intorno alle varie edizioni della Cosmografia del Ministero, in lingua tedesca, latina , italiana, vedi il Giornale Archiv fùr die Zeichn. Kunste 1. 4855. p. 209; ma non fu osservato che della anonima traduzione ita- liana vi è una sola edizione la quale fu impressa nel 4558 in Colonia, sebbene apparisca esserne una posteriore pur di Colonia 4575. E d’uopo sapere che uscita quesl’O-pera in latino nel 1550 in Basilea per Enrico Petri cadde sotto le osservazioni della Curia Romana , c ne furono notati tulti i passi che doveansi levare perchè ¡1 libro potesse girare per le mani de'cattolici. Girò peraltro tal quale fino al 4572 in cui fu ristampato in Basilea, ma mutilato (a Pontili-ciis ani in eorum gratiam valde est castrata prout multi» luculentis exemplis probatum dedit Thomas Crenius. Animadvers. Pari. Vili. p. 64 scq. come leggesi nel Vogt. pag. .479). Sull’esempio dell’edizione latina, fu mutilala anche la italiana 1558, e agli esemplari mutilali si è posto il frontispicio che ho qui indicato, e l’anno 1575. Si conoscono facilmente gli esemplari, poiché i non mutilati oltre all’anno 4558 hanno un carattere di grandezza uguale ad ogni pagina; ed i mutilati hanno ristampate le pagine in carattere più piccolo , e talvolta ripetono delle linee finali per attaccare il senso colle linee che principiano Un’altra pagina., e ommettono anche talora la numerazione di alcune pagine. Le ristampate, se ho bene numerato, sono 172. Del resto l’Opera del Munstero è riputalissfma ancora , anche per gl’ intagli in legno che portano l’epoca 4^46, 4548, 4549, che hanno eziandio le marche degli autori, già conosciuti s E bensì difficile trovare tanto delle edizioni latine, quanto dell’unica italiana, esemplari belli c nitidi, perchè molti furono raschiati nei passi proibiti, altri hanno carte soprapposte con tenace colla. Negli Indici dei libri da espurgarsi , fra i quali nel Sotomajor (Madriti. 4667 ibi. a pag. 886 =: 887) vi sono notati i passi da levarsi, non che il Ritratto dell’autore e i Carmi latini in lode di lui. Voi V. p. 582. col 2. linea 27. Zenio — correggi — Zevio Voi p. 582. col 2. linea 39. credevano correggi — cadevano.