ALLA CHIESA DI SAN GIOBBE. 825 Voi YI. p. 698. col. 1. A que’ dotti che ragionarono intorno Luigi Cornaro come mecenate dell’arti belle e come amico del Falconetto aggiungasi eziandio 1’ illustre uomo Amico marchese Ricci il quale ne lo ricorda con lode nel Volume III a p. 327 e seg. della Storia dell'Architettura in Italia dal secolo IV. al XVIII. Modena. 4860. 8.vo Vol. IV. p. 706. col 2. num. 1558. Giacché qui ho ricordato uu’opera di Tiziano Vecellio forse ignota, mi piace di aggiungere qualche altra notizia spettante al celeberrimo pittore, forse non avvertita da tutti. 4. Il Bidolfi (Parte I. p. -135, linea 34 e a p. 300 linea penultima ) ricorda il Cenacolo dipinto da Tiziano per li padri de’ SS. Giovanni e Paolo, e dice che si abbrugiò. Ora dall’ Emortuale di quel Convento ( Codice mio num* 2027 a p. -I l verso il fine) si sa l’epoca in cui bruciòt « L’anno 1S74 adi 4 7 luglio, giorno di » S. Alessio e di S. Marina, stando quartie-» rati alcuni tedeschi per ordine pubblico » nelli nostri magazeni sotto il Refettorio, » et essendo ubriachi, accesero accidental-» mente il fuoco che fu causa che se abbrug-» giò con la cena di Titiano Vecellio tutto » il Refettorio, qual cena era in esso, e pa-» rimente tutto il dormitorio largo con le » camere dall’un a e l’altra parte, con quelle » anco che vanno a riferire al Novitiato del » dormitorio lungo, come pure parte anco » del Novitiato. Fu poi rifabricato il Novi-» tiato et il restante con il Refettorio, et la » cena di Paolo Caliari Veronese fu fatta fare » dal padre Bac. Andrea Buoni da Venetia » figlio del Convento a sue proprie spese. ( Quadro che oggi vedesi nell’Accademia delle Belle Arti ). 2. Ho notato nella lettera mia intorno ad alcune Regate. (Ven. Merlo 4856. 8.° p. 25) il caso di un abbruciamene di un’altro quadro di Tiziano, esposto in una solennità al-Paitar maggiore di San Marco. Imperciocché essendo alcuni principi venuti a Venezia gennajo 1578-9 ed essendosi recali a vedere la Chiesa di San Marco e udire la Messa , finita questa , s’ accese il fuoco nel festone ch’era all’altar grande e s’abbruciò il quadro ch’era sopra il volto, ch’era di Tiziano, bellissima pittura, elie rappresenta il nascimento del Signor Nostro (Annali veneti mss. Codice mio, num, 1007 ). 3. Nell’Archivio governativo e giudiziario di Mantova esistono parecchie lettere originali di Tiziano Vecellio ; siccome mi diede contezza il chiariss.<> e nobile sig. cavaliere Teodoro Toderini dirigente provvisorio di quell’Archivio. Egli ottenne la permissione di darne copia all’ illustre Inglese Rawdon Brown, in quest’anno 486i. ,'ìjWtj /VirlfjnV) Ufi- di Oli 119U ^ Voi. V. pag. 5^'f'Jii ì ' Francesco Zanollo nella illustrazioue delle Sale antiche dell’Armi del Palazzo Ducale (Volume IL num. XIX. Tavola CXV1II. p. 6 ricorda le due spade, una di Nicolò V, l’altra di Pio il, a seconda di quanto disse il Casoni ; se non che per errore tipografico, è posto I’ anno MCCCL (4350) anziché MCCCCL (4450) ove della spada spedita da Nicoh? V. Voi YI. pag. 628. nota (*) Della famiglia Giraldi o Giroldi Moren-delli o Marendella fu la madre della venerabile veneziana Maria Alberghetti. Infatti Sigismondo Alberghetti hebbe in moglie una di casa Giraldi, con assai alterato nome chiamata Marendella del secondo ordine anch'ella della veneta cittadinanza, dal qual matrimonio nacque nel 4578 Maria Alberghetti ec. ( pag. 2. 4. Bernardino Benzi. Vita dell’AI-berghetti. Roma 1672. 4.® Voi VI. p. 649. col. i. linea 20. dopo Firum — aggiungi — olim. Voi VI. p. 659. coi. 2. linea 30. si levino le parole e finalmente capitano di Padova.