SAN GIOBBE. 623 (p. 385. ediz. Milanese 4771, e da altri cataloghi); e fu stampato in Firenze pel Ser-martelli nel 4 570 e in Siena pel Bonetti nel 1575 in 4.to, sempre sotto il vero suo autore Benvogtienti. Nei Codici Capponiani a p. 241 del catalogo, Firenze 4 845, si hanno, fra gli altri, i seguenti che segno come relativi all’Amulio. 4. Discorso perchè fra i gentili non si facesse guerra per la religione e perchè si faccia fra i Cristiani, descritto da messer Fabio Benvoglienti, gentiluomo Senese al cardinale Amulio. 2. Discorso della Religione, di messer Gio. Francesco Lottini all’ 111. e Rev. cardinale Amido. 3. Discorso e parere d'incerto sopra li tre quesiti o le tre parti del quesito del cardinale Amulio. 4. Lucius Magius Aslorgio Paleotto, super tria capita disputationum proposita a cardinali Amulio. « Tutte queste scritture, osserva l’an-» notatole, vertono sullo stesso argomento » del guerreggiare de’ popoli antichi per » causa di religione. » Io conserva nel codice mss. cartaceo in 4.° del secolo XVI, numerato 890 un opuscolo di anonimo intitolato: Discorso perchè fra i Gentili non si facesse guerra per la religione e perchè si faccia fra' Cristiani al-/’ ilt.mo et R.mo Cardinal Amulio. Precede una lettera pur anonima allo stesso Cardinale, nella quale V autore dice. « V. S. Illustriss. » per ¡svegliarmi un poco si degnò propor » questo dubbio per qual cagione si venga » a l’arme nella nostra religione, e perche » non si venisse nella gentile, sopra la qual » materia havendo io adombrate più presto » che scritte certe linee, l’ho voluta solto-» porre come a primo padre et inventore » alla sua censura, et poi a quei belli spi- • riti che in casa sua per suo rispetto non » hebbero a sdegno di udire il mio rozzo » ragionamento ec. (Finisce) protestandomi pero prima « d’haver messo insieme questi » stravii per obedire i suoi comandamenti » e per darle occasione di tesser un’ altra » tela di lavoro più sottile c più fino, ch’es-» sendo salita la sua virtù per tutti i gradi » che può haver un huomo politico nella » città sua, e qui per quelli della religione » dobbiamo dir chehabbia fatto un groppo, » et una composition di cose onde poliamo » aspettarne ogni preminentia et ogni gran-» dezza: (Il Codice nel 1599. 9 settembre era posseduto da Giovanni Thiepolo, che vi si sottoscrive) ss Avendo io veduto l’operetta a stampa del Benvoglienti ( non però quella manoscritta del Lottino) posso dire che l’autore di quest’opuscolo anonimo concorda nella sostanza e talvolta anche nelle parole con la stampa del Benvoglienti, la quale s’intitola : « Discorso di M. Fabio Benvoglienti » per qual cagione per la religione non si » sia fatta guerra fra’ gentili, et perche si » faccia tra christiani - con alcune cose ad » esaltazione della fede cattolica et depres-» sione degli Heretici, all’¡lìmo et reverend. » cardinale Amulio. In Siena per Luca Bonetti 1575. 4. Comincia : Si degnò V. S. per svegliarmi un poco proponer questo dubbio, per qual cagione degli Idolatri da Nino in qua, ond'ogni historia humana è ordita, non s'hub-bia nutitia che ne Assirii ne Medi ne Persi ne Greci ne Romani ne altri potentati essendo ira sii stessi tanto diversi di religione et bellicosi, quanto eranosiano mai venuti a l'arme per la religione, de la qual pur si vede sempre essi haver tenuto gran conto, nonostante che più volte per leggerissime cause combattessero insieme. E per qual ragione comparsa la nostra fede, congiurassero tutti con tanta nnione ad estinguerla : et finalmente perche i Christiani per la religione fucino et.habbin fatto guerra tra loro, come si vede tra gliHerelici e i Cattolici ..... Sopra di che esso Benvoglienti ha fatto sottoporre il suo discorso all'Amulio che a quelli belli spinti e in casa sua per suo rispetto non hebbero a sdegno di udire il mio rozzo ragionamento. (*) Lo stesso argomento fu trattato da Uberto (*) Il motivo in sostanza si dice esser quello che gii -antichi lasciavano ad arbitrio altrui il seguire qual religione volessero, intendèndo che ogni religione è tollerabile e buona, nè cercavano di introdurre una religione per via di forza o di persuasione nei paesi vicini — Che i Romani esercitarono tante persecuzioni contro la fede di Cristo, perchè essa era direttamente opposta alla loro n E che i Cristiani, ritenendo unicamente vera la loro, la vogliono dagli altrui attacchi difendere, non solo, ma eziandio, per quanto è possibile, propagare e coH’armi e colle parole.- Tosio VI. 80