ALLA CHIESA DI SAN DOMENICO. 805 EV)Jr0l" i. p {nsc 3 «Vj-ì Bartolommeo degli Alberti dedica ad Apollonio Massa figliuolo di Nicolò q. Apollonio medico in data 22 dicembre 1604 una ristampa de’ Capricci del Bottaio di Giambali-sta Gelli, corretti dal padre maestro Livio Legge agostiniano. Venezia presso Marco degli Alberti 1605. 8.vo Nella quale dedicazione ricorda l’avolo suo Apollonio, e il bisavolo Nicolò ambidue filosofi e medici preclarissimi ; del quale Nicolò si veggono tante belle opere andar a stampa ec. Dà lode poi a Nicolò padre del suddetto mecenate per la bella educazione data al figliuolo ec. Ilo voluto ciò notare perchè non si creda che Apollonio mecenate sia quello del quale parlasi nell’iscrizione 3, giacché quello dell’iscrizione, cioè il Medico, mori del 1390, « -questo Apollonio non era medico e viveva ancora nel 1605 marito di Maria Dalla Bella. E trovasi memoria di lui anche nel 1606 leggendosi : 4606 26 maggio. Cons. X. Apollonio Massa con ser Gabriel Pisani capi di contrada di Sau Pietro di Castello per li fuochi e per il pacifico stalo della Città. Voi ì.-p. 115. ime. 3. ANTONIO MASSA in questa iscrizione nominato « benemerito della repubblica per » molte sue notabili operationi fondò la pri-» ma cappella che incontrasi a destra nel-» l’entrar in chiesa per la porta principale. » Essa cappella fu ridotta a fine da Lorenzo » Massa suo figliuolo huomo eccellente nelle » lettere e secretano del Senato : et da lui » ornata di Una palla et di diversi altri qua-» dri di nobili pitture , di mano di Hiero-» nimo da Brescia. (Sansovino 1581. Lib. I. » carte 5 tergo ). Nello Stringa non si parla punto di questa cappella , nò di Antonio Massa, nè di Girolamo da Brescia ; cosicché parrebbe clic allora (1604) fosse del tutto mutata. Non ne parla il Ilidollì (1648). Ma però il Marti aioni (1663) copia ciò che ne dice il Sansovino. Dopo il Marlinioni non trovo ripetuta la cosa da altri. Già si sa che Girolamo da Brescia di cognome Savoldo era imitatore di Tiziano e che morì vecchio in Venezia. aail Voi I. p. 114. col 2. Nicolò Massa medico nostro è varie volte ricordato anche da Filippo di Nicolò Capponi nobile fiorentino, nel suo curioso libro intitolato Facile est inventis eddere nel quale si trattano molle cose utili agli uomini nelle lor operationi et moti. (Venezia. Tramezzino 1556 8.vo) E per esempio alla carta 216j ribatte l'asserzione del Massa, il quale diceva esservi un Medico in Venezia «il quale sa conoscere » chi è morto di peste sebbene e’uon ha » segno nessuno; e medesimamente dice di » conoscere quelli che viveno e sono infet-» tati; sebbene loro non si lamentano di ac-» ridente alcuno nè manco mostrano in al-» cuna parte del suo corpo cosa alcuna; e » di più, conoscere quelli che per l’avvenir« » si hanno ad infermare di febbre e mali ■ pcstilentiali conoscerli nella faccia c nel » parlar^ » (lì, • (1) Noto altre due curiosità che leggo in questo libro. Prima: A p. 48. 46. 47. 48. 80- 81. 126, doye parla della