SAN GIOBBE, 553 mente succeduti al Nani erano Giulio Contanni e Bernardo Cappello nel 1604, Francesco Duodo e Andrea Paruta nel 1605, da' quali sono scritte le lettere, con inserte di altri agenti nell’affare de’ Grigioni. Chiudo anche il presente articolo con un’altra curiosità cs Nel Codice mio n.° 999 miscellaneo del secolo XVII, alla pagina 225 narrasi satiricamente un sogno nel quale al-1’ anonimo narratore pareva di aver veduto nella piazza di San Marco un Carro trionfale, nel cui mezzo stava sieduto con tutta maestà un asino affatto nudo soltanto coronato di regale diadema e tenente in mano una piva, al cui suono nove scinde tiranti il carro danzavano. Coteste scimie eran tutte a cavallo di diversi animali. La prima di un capro, la seconda di un pavone, la terza di una pernice, la quarta di un elefante, la quinta di una folica, la sesta di un alocco, la settima di un cervo, la ottava di un cavallo, la ultima di una pica. L’anonimo svegliatosi interpretava il sogno dicendo, altro non denotare se non un 'Accademia della quale l'asino era autore e principe; e le scimie gli Accademici. Qui le naturali tendenze di quegli animali egli va adattando a ciascheduno degli Accademici, i quali ( giusta alcune no-tarelle contemporanee al codice) erano:Frate Bianco l’asino principess Hieronimo Zeno il capro = Maffeo Micliiel il pavone ss Giovami Mocenigo la pernice = Ilermolao Nani l’elefante — Antonio Calbo la folica ss Paolo Cor-naro l’alocco ss Tribuno Memmo il cervo ss II Conte del Zaffo il cavallo ss Hieronimo Zane la pica ss Parlando del Nani, dice: « Et chi » non dubita che il quarto Accademio per la “ quarta scimia denotato non debba esser » stolido et stupido, in quel modo che l'ele-» phante esser molti autori affermano, certo » che io mi creda niuno? Questo accademico » privo di tutte le discipline non essendo mai » stato sotto la cura e protetion de maestri, » ha l’anima addormentata, e per conseguente » lutti gli istromenti legati, et sonacchiosi, » onde non è meraviglia se in lui non ha » luogo quella sentenza qui mores hominum » multorum vidit et urieSj et se non ha con-» venientia con la lira, con le muse, et con » gli huomini periti, et se stupido et insen-» sato ultimamente si deve riputare.» ec. Queste parole sono ben diverse da quelle che Nicolò Dogiioni inseriva nella dedicazione al fratello Agostino Nani del Compendio storico universale (Venezia \ 622. 4.) poiché diceva : Ermolao fratello (di lui) dia ora vive et come Consigliere assiste al prencipe et è da ognuno riverito et amato. Le memorie di molti illustri personaggi di questa famiglia ( che ora sta nella parrocchia de’SS. Gervasio e Protasio, Vedi iscrizione 36 ) erano state raccolte dal padre don Anselmo Cosladoni Abbate Camaldolese (morto nel -1787), e trovavansi anche nel 1806 in un Codice della insigne Biblioteca di Santo Michele di Murano. Ove oggidì sieno non so. Il Palazzo Nani a S. Geremia sulla fondamenta del Ghetto spettante un tempo alla famiglia che illustro, era stato fondato da Antonio Nani padre di Giorgio, come si raccoglie da un codicillo di Giorgio in data 4640 42 luglio. Quell’Antonio nato 4 562, moriva del 4649, come dalle Genealogie di Marco Barbaro. Fino al 4840 stette il Palazzo in proprietà Nani, ma poi passò in altri e ultimamente nei fratelli V/vante-Angeli. Ora è de’ loro creditori e trovatolo vuoto in questi mesi di giugno, luglio, agosto 4859 fu occupato da truppe militari austriache. Ricorderò eziandio la Galleria di pitture posseduta nel secolo XVII già dalla famiglia Nani di Cannaregio, delle quali il conte Fi-lippo-Nani Mocenigo mi fece vedere l'elenco. Autori erano Paolo Veronese, Palma vecchio, Guido Reno, Polidoro, Tintoretto, Cima, Andrea Schiavone, Salviati, Tinelli, Zuanne Contarmi, Giorgione, Alberto Durerò, Rocco Marconi., Tiziano, il Francia, l’Aliense, il Car-pacio, Santo Peranda, lo Spagnoletto, Rocco Marconi, Bonifacio, Albani, Paolo Fiammingo, il Moron da Bergamo (Giambatisla) Guido Cagnacci, Giulio Romano, Jacopo Bassano, il Prete Genovese, (Strozzi Bernardo) Mon-sieur Montagne (Matteo), Drost (N.), Feti, (Domenico), Pietro Vecchia, il Mastelletta (Don-ducci Gio. Andrea), il Pordenone, Carletto Caliari, Baroccio (Federico), Roteman (Rot-tenhamer Giovanni) Zambeilini (Giambellino), Tempesta, Pietro Mera, Federico Zucchero, Padoanino (Varottari Alessandro), Paris Bordone, ¡ss Rilevasi da una nota unita all’elenco che nel giorno 26 settembre 4716 restò stabilito il contratto in due mila dobble di Spagna per dodici di que’ quadri (che erano del