780 ALLA CHIESA DI S. ANDREA DE ZIRADA. polcro del doge Sleno, che ora vedesi ai SS. Gio: e Paolo, perchè di quello ch’era in S. Marina e che fu trasportato colà non rimaneva, come non rimane oggi più che la alatila e la iscrizione. Quand’ anche poi quel rozzo cassone che oggi si vede fosse stalo quel desso ch’era in S. Marina del 4415, non mi pare che meritasse di avere l’onore di essere intagliato in una celebre raccolta, come è la suaccennata, soltanto perchè racchiudeva le ossa di un doge illustrò. Lo scopo lodevolissimo di quell’ Opera era di raccogliere i Monumenti cospicui soltanto in fatto d’arte architettonica e decorativa. Voi. YI. p. 79. Le antiche famiglie Veronesi qui nominale del 1405, mi fanno sovvenire di una più antica, cioè del 4509, nominata ERVAI. Ne dico e per onore di Verona e per correggere Terrore di qualche stampa che la ricorda = Nel libro Vresbgler originale che abbiamo nell’Archivio alla pag. 14 tergo, e nella copia di esso che pur neH’Archivio si conserva a p. 48 si legge: 1509 die 17 fe-bruarii. Quod nobilis vir Bernardus de Ranu-tio de Verona cum suis heredibus sit de cetero Venetus /adendo fadiones et onera Comuni* sicut facilini alii Veneti, et qui emit in Venetiis possessiones de cenlum tibris grossorum, et ultra ; et est captimi inter qiiadraginla. Chi legge soltanto ciò, potrebbe crederò che il cognome di quel Bernardo fosse de Ranuccio ; ma il seguente documento autentico membranaceo che io tengo nel Codice Famiglie numero 3385, dice con maggiore particolarità : « Petrus Gradonico dei gratia venetiarum » Dalmaliae atq. chroatie dux dominus quar-» te parlis et dimidie tocius imperii Roman. » Universis et singulis tam amicis quam fide-» libus, presenti bus, et futuris ad quos pre-» sens Privilegium pervenerit saluterà et sin-» cere dilectionis afl'ectum. Si devotorum et » fidelium grata servicia digna remuneralio-» ne prosequimur hoc magnificienciam no-» stram dccet et eoruni menles et animuni » fervencius aceenduntur. Louga igitur con-» sideratione experti quod nobilis et prudeus « vir bernardus de cruais uatione verouen-» sis filius condam Raynucii de eruais de » ilorencia taliter erga nos universitatem et » singularcs personas ducalus nostri se ges-» sit quod bencficiis est et honoribus promo-»vendus, ejusq. supplicationibus liberaliter » annuentes, notum fieri volumus tenore pre-» sentium universis tam presentibus quam » futuris, quod omnium consiliorum et ordi-» aamentoriuu noslrorum', necessaria solleni-» tate servata eundem nobilem bernordum de » eruais cum suis heredibus in Venetos et ci-» ves nostros recipimus et venelos et cives » nostros tamq. cives natione fecimus et fa-» cimus et prò venetis et civibus Venetis » in Veneciis et extra ubilibet haberi vo-» lumus et traclari tamq. cives natione. Sta-» tuentes quod ea liberalitale beneficiis et » honoribus quibus alii boni et probi cives » veneti et cives nostri natione gaudent idem » nobilis bernardus ac eius hcredes decreto » gaudeaot et utantur. In cuius rei fidem » certiludinem et evidenciam soleniorem pre-» sens privilegium fieri iussimus bullatum » aurea bulla nostra. Data in nostro ducali » palacio anno dominice incarnationis . M . » trecentesimo nono die vigesimo primo fe-» bruarii octavum inditionis : — (Questo privilegio, del quale ho poste per esteso le solite abbreviature, non ha la bolla d’oro, ina sì i segui del sito ove stava. Vedesi che del 17 febrajo fu preso nel Consiglio di XL. di ascriverlo alla Venelo Cittadinanza, ma che la spedizione del privilegio fu nel 21 dello slesso mese , e che in questo si è posto il vero cognome di Bernardo, poiché Ranuccio è il nome del padre suo, che, come dice il privilegio era fiorentino. È poi cerio che il cognome di tale famiglia è ERVAI non ERNAI come per errore si legge nella Cronaca dello Zagatta P. I. pag. 88. e nei Supplimenli alla stessa. Voi. II. Parie II. pagina 74, e a p. 105. dei Vescovi e Governatori di Verona dei Biancolini , nei quali luoghi si ricorda un Pietro Ernai ( invece che ERVAI) fiorentino podestà di Verona 1553 1354. E che fosse Èruai ce Io conferma Matleo Villani nelle Storie fiorentine a p. 291 capo XCVI num. 98 della prima edizione di Firenze 1554. 8.°, ed è ripetuto dalle altre edizioni, e spezialmente in quella di Milano 1729. fol.0 ragguagliata con Codici manoscritti a p. 225 = Peggiore alterazione nel cognome poi fece Giannantonio Muazzo a p. 45 del libro Patritiorum (Codice Marcia-